Coronavirus, Campania: salgono a 148 i decessi. Il dettaglio delle province

Intanto De Luca ritorna sulla questione "ora d'aria" per i bambini e ribadisce la sua posizione di intransigenza: "Restare a casa!"

Alla mezzanotte di ieri l’Unità di Crisi regionale ha tratto la somma della situazione campana e ha diviso per province il numero dei contagiati.

I tamponi effettuati in regione Campania era, a tutto il 31 marzo di 15.728 di cui 2.231 risultati positivi.



I decessi sono saliti a 148, mentre 107 sono i guariti, di cui 38 totalmente guariti e 69 clinicamente guariti.

Così la ripartizione per provincia come si evince dalla grafico diramato:

– Provincia di Napoli       : 1.161 (di cui 507 Napoli Città e 654 Napoli provincia)
– Provincia di Salerno     : 360
– Provincia di Avellino    : 258
– Provincia di Caserta     : 238
Provincia di Benevento: 81
– Altri in fase di verifica Asl: 133



Intanto De Luca ritorna sulla questione “ora d’aria” per i bambini

Il presidente Vincenzo De Luca ha ribadito la sua posizione: “Rivolgo il mio appello al Governo nazionale perché confermi in maniera chiara e forte l’obbligo per tutti di rimanere a casa, salvo che per l’acquisto di beni alimentari o di medicinali.

Rinnovo il mio appello accorato ai nostri concittadini perché rispettino rigorosamente l’ordinanza regionale che vieta le uscite. Sappiamo bene tutti noi quanto sia grande e pesante l’impegno richiesto. Ma sarebbe un delitto vanificare i sacrifici fatti in queste settimane abbandonandosi ora a comportamenti irresponsabili.

Non oso neanche immaginare quello che succederebbe nel fine settimana di Pasqua. Sarebbe come dare il via libera a tutti: una tragedia. Il risultato sarebbe una riesplosione del contagio tra due settimane, dopo l’incubazione del virus. E così, anziché ridurre il calvario di questi giorni, lo si prolunga all’infinito con un danno incalcolabile.

Chiarisco che le Forze dell’Ordine sono tenute a far rispettare le nostre ordinanze, pena comportamenti omissivi o elusivi dell’ordine dell’autorità sanitaria. Le ordinanze hanno valore di norma obbligatoria. Le “circolari” interpretative assolutamente no.
In conclusione vorremmo poter lavorare senza elementi di disturbo e di confusione, per tutelare seriamente la salute dei nostri cari, come si sta facendo pur tra mille difficoltà. E vorremmo definire in questa settimana un imponente Piano regionale di sostegno sociale alle fasce deboli, e di sostegno economico alle attività produttive e professionali.



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