L’ipotesi era stata formulata qualche settimana fa da Sir. Patrick Vallance, scatenando una serie di reazioni a catena e polemiche che avevano costretto il governo a un dietro front. Secondo il consigliere scientifico di Johnson, per superare l’emergenza almeno il 60% della popolazione britannica avrebbe dovuto contrarre il virus per sviluppare un’immunità di gregge. Ma il rischio era troppo elevato.



Il paese rischiava si ritrovarsi con migliaia di malati bisognosi di cure, strutture adeguatamente predisposte e di apparecchiature specifiche  per la terapia intensiva.  Adesso questa eventualità viene riproposta da Graham Medley (nella foto), il massimo consigliere dell’esecutivo e studioso di modelli pandemici per il governo, che ne parla al Times.



Secondo Graham il lockdown totale, attuato a imitazione di paesi come l’Italia, la Spagna e la Cina garantisce sicuramente un contenimento dei contagi, ma a lungo andare causerebbe problemi ben più gravi : violenze domestiche, aumento della disoccupazione e seri disturbi mentali per un isolamento così a lungo e duramente subito. Il Regno Unito secondo il consigliere si sta infilando in un vicolo cieco dal quale poi sarà difficile uscirne indenni. La gran Bretagna continuando di questo passo si ritroverà a parer di Grahan a dover scegliere se tutelare i giovani o i suoi anziani.

“Bisogna riconsiderare la strategia dell’immunità di gregge” – continua Graham – e lasciare che “le persone vengano contagiate dal Coronavirus nella maniera meno fatale possibile”, magari in estate, quando la sanità britannica (Nhs) sarà meno sotto pressione. I nuovi dati raccolti , però, porterebbero la soglia di Vallance al 70% e rivelerebbero,inoltre, che già il 50% degli inglesi ha contratto o superato il coronavirus.

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