La notizia è stata diffusa dall’agenzia adnkronos, a New York, un tigre dello zoo del Bronx, è risultata positiva al Coronavirus. A lanciare la notizia l’emittente Abc che riporta una nota stampa del Wildlife Conservation Society.

L’esemplare, una femmina di 4 anni di nome Nadia, si è rivelata positiva al nuovo coronavirus, in quella che si ritiene sia la prima infezione nota in un animale, certamente negli Stati Uniti, come hanno confermato i funzionari federali e i responsabili dello zoo.



La tigre è affetta da tosse secca e non mostra appetito. E’ stata sottoposta al test per precauzione e il risultato dell’esame è stato confermato dall’ USDA’s National Veterinary Services Laboratory in Iowa.

Si ritiene che la tigre malese e altre sei tigri e leoni anche loro ammalati siano stati infettati da un impiegato dello zoo. Il primo animale ha iniziato a mostrare sintomi il 27 marzo. Tutti gli animali non destano particolari preoccupazioni e sembra possano presto riprendersi.  Lo zoo è stato chiuso al pubblico dal 16 marzo in seguito all’aumento dell’epidemia da coronavirus a New York.

“Abbiamo testato il felino con molta attenzione” e miriamo a “contribuire alla lotta contro il coronavirus”, ha affermato il dott. Paul Calle, capo veterinario dello zoo.

La scoperta solleva nuove domande sulla trasmissione del virus negli animali. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, che ha confermato i risultati dei test di Nadia nel suo laboratorio veterinario, afferma che non ci sono casi noti di virus negli animali domestici o nel bestiame negli Stati Uniti.



Allo zoo del Bronx, Nadia, sua sorella Azul, due tigri dell’Amur e tre leoni africani hanno sviluppato tosse secca e alcuni dei felini hanno manifestato respiro sibilante e perdita di appetito, ha detto Calle.

Solo Nadia è stata testata perché è necessaria l’anestesia per ottenere un campione da un grosso felino come quello dello zoo del Bronx. Allo stesso tempo è stata misurata la sua temperatura dell’animale, ed era normale, ha confermato il dott. Paul Calle.

I sette felini malati vivono in due aree dello zoo, ma hanno avuto contatti con lo stesso dipendente, che però sarebbe asintomatico, hanno dichiarato i funzionari dello zoo. Ora si stanno prendendo “adeguate misure preventive” per il personale accudirà gli animali malati.  Non ci sono segni di malattia in altri grandi felini all’interno dell’area zoologica.

“Al momento non sembra esserci alcuna prova che suggerisca che gli animali possano diffondere il virus alle persone o che possano essere una fonte di infezione”, ha dichiarato la dott.ssa Jane Rooney, veterinaria e un funzionario dell’USDA.

L’USDA ha dichiarato domenica di non raccomandare test di coronavirus di routine sugli animali dei  giardini zoologici o altrove e nemmeno sui dipendenti dello zoo. Tuttavia, Rooney ha detto che un piccolo numero di animali negli Stati Uniti è stato testato attraverso i National Veterinary Services Laboratories dell’USDA e tutti questi test sono risultati negativi tranne Nadia.



I focolai di coronavirus in tutto il mondo sono guidati dalla trasmissione da persona a persona, affermano gli esperti. Sono stati segnalati casi in cui un numero limitato di animali domestici al di fuori degli Stati Uniti è stato infettato dopo uno stretto contatto con persone contagiose, tra cui un cane di Hong Kong che si è rivelato positivo per un basso livello di patogeno a febbraio e all’inizio di marzo. Le autorità agricole di Hong Kong hanno concluso che cani e gatti da compagnia non potevano trasmettere il virus agli esseri umani ma potevano risultare positivi se esposti dai loro proprietari.

Alcuni ricercatori hanno cercato di capire la suscettibilità di diverse specie animali al virus e di determinare come si diffonde tra gli animali, per conto dell’Organizzazione mondiale per la salute degli animali con sede a Parigi.

L’Associazione Americana dei Medici Veterinari e i Centri federali per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno raccomandato che, per un’abbondanza di cautela, le persone malate di coronavirus dovrebbero limitare il contatto con gli animali. In generale il consiglio è quello di lavarsi le mani dopo aver toccato gli animali e di provare a mantenere puliti gli animali domestici e le loro case.



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