Oggi c’è stata un’assemblea di Lega Serie A convocata d’urgenza per discutere e prendere decisioni definitive riguardo i tagli degli stipendi dei tesserati delle varie squadre e di confrontarsi anche circa il prosieguo della stagione.

È stato deliberato all’unanimità (esclusa la Juventus che aveva già trovato un accordo con calciatori e staff) che la riduzione degli stipendi ci sarà e che avrà un’entità differente nel caso si riesca a giocare le partite restanti o meno.



Se il campionato 2019/2020 di Serie A sarà portato al termine il taglio sarà di ⅙ dell’ingaggio annuale dei tesserati, cioè non sarebbero pagate due mensilità, mentre se il campionato non dovesse riprendere sarà decurtato ¼ dell’annualità (quattro mensilità). Ogni società dovrà comunque accordarsi autonomamente con i suoi giocatori sulle modalità.

Arriva però la dura opposizione dell’Associazione Italiana Calciatori. Il presidente dell’AIC Damiano Tommasi boccia la decisione della Lega: “Questa è una proposta vergognosa e inaccettabile” dice l’ex centrocampista della Roma. Dello stesso tenore le parole del vicepresidente Umberto Calcagno: “Chiara l’intenzione di far pagare soltanto ai calciatori i danni della crisi. L’unica parte rilevante è il fatto che le squadre dovranno negoziare singolarmente con i calciatori per le modifiche contrattuali”.




Sul fronte ripresa, è emerso che la volontà della Lega è quella di terminare sul campo la stagione senza correre rischi, quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo permetteranno. Durante l’assemblea sono state analizzate le raccomandazioni per la ripresa degli allenamenti ed è emerso che entro la fine di questa settimana la Federcalcio emanerà le norme medico-sanitarie a riguardo.

Salvatore Emmanuele Palumbo

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