La Commissione Europea sta elaborando una serie di raccomandazioni affinché l’uscita dalle strette misure di isolamento attuate dagli stati membri per il contenimento del Covid-19, avvenga gradualmente e prevedendo le necessarie precauzioni del caso.

Il Covid-19 ha messo in ginocchio il mondo intero, causando migliaia di decessi e facendo crollare l’economia globale. Tantissime le restrizioni e le rinunce cui le persone sono costrette, durissime in alcune zone le misure di contenimento per arginare questa pandemia immane.




Ma la voglia di riconquistare la propria libertà e poter tornare in qualche modo alla normalità e la necessità sempre più impellente di rimettere in moto la macchina produttiva sta spingendo, sempre più, i Paesi membri dell’Unione Europea ad avviarsi verso una riapertura delle attività.

C’è grande preoccupazione nella Commissione europea che sta elaborando un documento contenente una serie di raccomandazioni per tutti i paesi membri per affrontare al meglio e insieme l’uscita dalle misure attuate per fronteggiare il contagio.

La prima raccomandazione invita a procedere con gradualità differenziando anche i momenti e lasciando trascorrere del tempo fra i diversi passi, al fine di poter valutare effetti ed eventuali conseguenze.

La seconda raccomandazione prevede la sostituzione graduale delle misure generali con quelle mirate. Nella prima fase occorrerà tener in debito conto delle persone più vulnerabili e fragili, dei positivi al virus per i quali sarà necessario mantenere il protocollo ed il rispetto della quarantena. Infine la riapertura di attività come i trasporti solo a seguito di pulizia e disinfezione. La Commissione chiede poi ai governi dei paesi membri di sostituire “lo stato d’emergenza generale con poteri eccezionali emergenziali per i governi” con “interventi più mirati” per assicurare la responsabilità democratica e l’accettazione da parte della popolazione.



La terza raccomandazione raccomanda poi di procedere ed eliminare le misure di contenimento iniziando a livello locale per poi procedere a livello nazionale tenendo conto “delle specificità nazionali”

Nella quarta raccomandazione viene chiesto agli Stati membro di coordinare la fine dei controlli alle frontiere, procedendo dalle aree con bassi livelli di rischio.

La quinta raccomandazione riguarda il settore produttivo. Il rientro al lavoro dovrebbe essere graduale e differenziato. “Non tutta la popolazione dovrebbe tornare sul posto di lavoro allo stesso tempo” Occorrerà valutare di far rientrare prima i gruppi meno esposti e nei settori più rilevanti per “facilitare l’attività economica” . La Commissione intende istituire una “squadra di allerta rapida” per identificare problemi nella catena di approvvigionamento”.

La sesta raccomandazione è relativa al problema del distanziamento. Anche in questo caso si dovrà procedere in modo tale da garantire contatti in modo graduale, partendo prima da situazioni circoscritte come scuole, università, negozi, bar e solo in un secondo momento incontri di massa come i festival.

Con la settima raccomandazione la Commissione invita gli Stati a promuovere sempre le buone pratiche di igiene, pulizia e distanziamento. Lo stesso uso delle mascherine è consigliato “l’uso di mascherine in pubblico potrebbe servire come uno strumento” anche se non vi è ancora un consenso scientifico su questo punto.



Ultima, l’ottava raccomandazione, quella di non abbassare mai la guardia e continuare a monitorare l’evoluzione della situazione per essere pronti eventualmente a ritornare sui propri passi e rivedere le misure di contenimento in caso di aumento della diffusione del contagio, anche a livello internazionale.

La Raod Map della Commissione europea prevede anche una serie di “misure di accompagnamento” tra le quali la raccolta dati sulla diffusione del Covid, il tracciamento dei contatti con app mobili, maggiore fornitura di presidi sanitari, test e metodologie.
“Lo sviluppo di un vaccino sicuro e efficace segnerebbe una svolta per mettere fine al virus Covid-19”, conclude la Commissione.

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