La applicazione anti contagio è realtà. Si chiama Immuni l’app di contact tracing, il tracciamento dei contatti per capirci, proposta dalla società Bending Spoons S.p.a. ed è stata selezionata dal gruppo di esperti voluto dal ministro Paola Pisano il 10 aprile. Ora sarà al vaglio del team Vittorio Colao il supermanager della task force per la Fase 2.
La società produttrice, come si legge nell’ordinanza, “esclusivamente per spirito di solidarietà e, quindi, al solo scopo di fornire un proprio contributo, volontario e personale, utile per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 in atto, ha manifestato la volontà di concedere in licenza d’uso aperta, gratuita e perpetua, al Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il codice sorgente e tutte le componenti applicative facenti parte del sistema di contact tracing già sviluppate, nonché, per le medesime ragioni e motivazioni e sempre a titolo gratuito, ha manifestato la propria disponibilità a completare gli sviluppi informatici che si renderanno necessari per consentire la messa in esercizio del sistema nazionale di contact tracing digitale“.
Infine “la società ha dichiarato di essere l’esclusiva titolare del diritto d’autore e di ogni altro diritto di proprietà intellettuale sul codice sorgente e sulle altre componenti applicative facenti parte del sistema di contact tracing già sviluppate che intende concedere in licenza al Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 e alla Presidenza del Consiglio dei ministri“.
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La app Immuni non sarà, ovviamente, obbligatoria ma sarà scaricabile solo su base volontaria: si compone di due parti.
La prima parte è proprio il sistema di tracciamento dei contatti che utilizza la tecnologia Bluetooth. Saranno registrati tutti gli incontri e sarà possibile ripercorrere a ritroso tutto l’elenco in caso di positività al Covid-19 di un soggetto, in modo da poter rintracciare tutti gli incontri e isolare i potenziali contagiati.
Grazie al Bluetooth sarà possibile rilevare gli altri smartphone avvicinati entro il metro. Ovviamente tutti i dati saranno anonimi per chi avrà Immuni sullo smartphone, poichè la app conserva in memoria una lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino.
La seconda funzione che caratterizza Immuni è un diario clinico con tutte le informazioni del singolo utente relative al sesso, all’età, alle malattie pregresse, alle assunzione di farmaci. Il diario dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni soprattutto se dovessero sopraggiungere eventuali sintomi e cambiamenti sullo stato di salute.
Il commissario Arcuri ha parlato di Immuni come di “un pilastro importante nella gestione della fase successiva dell’emergenza“.
Prima del lancio della nuova applicazione anti Covid-19 ci sarà una fase di test, di sperimentazione che avverrà in alcune regioni pilota.
“Speriamo in una massiccia adesione volontaria dei cittadini“, si è augurato Domenico Arcuri che ha sottolineato come “il sistema di tracciamento dei contatti ci servirà a capitalizzare l’esperienza della fase precedente ed evitare che il contagio si possa replicare“.
L’unica incognita, non proprio di piccolo conto, è che per essere efficace, Immuni dovrà essere scaricata dal 60% degli italiani.