Dati fondamentalmente in lieve rialzo, ma ancora accettabili. Questa sera i risultati pubblicati dall’Unità di Crisi regionale parlano di una percentuale di positivi, rispetto ai 1.903 tamponi analizzati, del 2,36%.
Continua l’oscillazione, ma resta in un range molto più limitato: la percentuale registrata oggi meno di una settimana fa segnava il minimo dall’inizio della pandemia. Oggi i contagi salgono di circa l’1% con 45 nuovi pazienti individuati come positivi.
L’andamento continua però a restare in margini accettabili che lasciano una concreta positività per il futuro.
Nel particolare, di seguito i dati ospedale per ospedale:
- Ospedale Cotugno di Napoli: sono stati esaminati 907 tamponi di cui 16 positivi;
- Ospedale Ruggi di Salerno: sono stati esaminati 321 tamponi di cui 13 positivi;
- Ospedale Sant’Anna di Caserta: sono stati esaminati 43 tamponi, nessuno dei quali positivo;
- Asl di Caserta presidi di Aversa-Marcianise: sono stati esaminati 91 tamponi di cui 3 positivi;
- Ospedale Moscati di Avellino: sono stati esaminati 55 tamponi di cui nessuno positivo;
- Ospedale San Paolo di Napoli: sono stati esaminati 117 tamponi di cui 2 positivi;
- Azienda Universitaria Federico II: sono stati esaminati 23 tamponi di cui nessuno positivo;
- Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno: sono stati esaminati 211 tamponi di cui 11 positivi;
- Ospedale di Nola: sono stati esaminati 62 tamponi, di cui nessuno positivo;
- Ospedale San Pio di Benevento: sono stati esaminati 73 tamponi, nessuno positivo;
In Campania sono 4.074 i positivi, mentre i tamponi analizzati in totale sono 51.090.
Intanto De Luca appena qualche ora fa parlava delle attività che forniscono il cibo da asporto e delle librerie. Attività che negli ultimi giorni stanno chiedendo insistentemente di poter riaprire.
Il presidente della Campania ha dichiarato: “Non lo abbiamo consentito, non per ragioni di cattiveria, ma per evitare quanto più possibile assembramenti. Abbiamo deciso, allo stesso tempo, di dare, unica Regione in Italia, un contributo di 2mila euro a queste e a tutte le altre attività che sono rimaste chiuse.
Stiamo, comunque, ragionando in queste ore di anticipare l’apertura delle attività in questione, ovviamente con le massime tutele possibili, ma sempre sulla base dell’andamento dell’epidemia”.