L’operazione verità, lanciata dal Comune di Castellammare di Stabia, sulla gestione del nosocomio cittadino, non si ferma.
“Un ospedale focolaio, una struttura pubblica diventata ad uso privato. Non sono bastate le denunce, le invocazioni, gli appelli, le interrogazioni, per mutare uno scenario ai limiti della follia e una sciatteria senza eguali nella gestione del San Leonardo” queste le dure parole dell’amministrazione Cimmino.
La direzione sanitaria del nosocomio stabiese continua a restare nell’occhio del ciclone. I motivi? Sono due. Il primo è la dannosa gestione durante l’imminente emergenza sanitaria da Covid-19. Il secondo è la poca chiarezza nel spiegarne le dinamiche.
Le uniche risposte scritte pervenute ai vertici di Palazzo Farnese sono elusive, tutte racchiuse in una relazione definita inconcludente ed insufficiente. Poi il colpo di scena: l’ospedale ha cambiato timoniere, il Dott. Muto è passato ad altro incarico. Il suo operato sarebbe stato, dunque, bocciato. Una mossa che non mette a tacere le polemiche.
Il fatto è increscioso: sono ben 18 gli operatori sanitari già contagiati dal Covid-19, perché privi di dispositivi di protezione adeguati per fronteggiare l’emergenza. Un numero che rischia di essere ancora provvisorio. Ed ognuno di loro è diventato potenziale veicolo del virus.
“Chi lotta in prima linea per contrastare e contenere il virus sta diventando paziente e chi ne è responsabile di ciò che deve pagare, sconti per nessuno, nessun occhio chiuso”. L’amministrazione Cimmino è categorica. L’operazione trasparenza non si accontenta di giustificazioni che fanno tornare chi le richiede con le pive nel sacco, ma prosegue con le indagini, fin quando quel sacco non sarà finalmente svuotato ed uscirà l’agognata verità.
“Ormai è chiaro che i nostri medici, i nostri infermieri, i nostri operatori non sono stati salvaguardati. Pensiamo alla vicenda dell’anestesista, che ha continuato a lavorare a venire a contatto con operatori e pazienti, pur avendo sintomi sospetti. Ed anche sulle procedure di isolamento ci arrivano testimonianze inquietanti, come quella dell’infermiere contagiato nel reparto di medicina d’urgenza, riportata in queste ore sulla stampa”, hanno spiegato i consiglieri comunali delle forze politiche di maggioranza.
Per ottenere risultati non sono bastati però l’appello dei sindacati, le invocazioni dei lavoratori, la denuncia in Procura del sindaco Cimmino, l’interrogazione parlamentare dell’onorevole Pentangelo, perciò arriva l’appello al Ministro della Salute: “Gli chiediamo di intervenire in fretta, chiediamo ai consiglieri regionali e ai parlamentari di zona di sostenerci, di affiancarci, di far sentire la loro voce insieme a noi – e poi concludono – Ora è il momento di essere uniti e di fare fronte comune per la nostra città”.
Emanuela Francini