L’altro ieri sera nel cielo sopra Vico Equense non ho certamente visto gli Ufo, ma qualcosa che mi ha fatto pensare a loro. Senza violare i divieti dell’emergenza Covid-19 non sono rimasto chiuso in casa e ho volato nel silenzio di una meravigliosa serata. Ho vissuto per circa 10 minuti materializzandomi in quel meraviglioso pensiero che, per nostra fortuna, ci ricorda che nell’universo non siamo soli.


Erano da poco passate le 21,00 del primo venerdì 17 del 2020 ed anche dell’anno 1 d.c. (dopo coronavirus) quello che in molti già definiscono il primo anno di un mondo che non sarà (forse) più quello di prima. Nel buio chiarissimo di un cielo limpido mi attrae la stella più luminosa. Per vederla alzo di poco la testa, la ammiro, è bellissima. Ruoto la testa in tutte le direzioni utili per scrutare in ogni angolo del cielo. Mi fermo quando lo sguardo è tutto sulla parte di cielo che è sopra di me.

Ed ecco la sorpresa: vedo una luce in movimento che non è quella di un aereo, poco dietro una seconda e alla stessa distanza, in perfetta fila indiana, una terza e cosi via, fino a contarne circa una cinquantina. Sono quelle visioni che fanno schizzare lo stupore a mille.

Pochi giorni prima, quando si dice utile casualità, un amico, Franco De Gregorio, appassionato di astronomia, mi aveva parlato di stelle e delle enormi dimensioni di alcune, al cui confronto, in una schematizzazione scientifica, il sole che ci illumina ogni giorno è un puntino. Mi aveva anche raccontato dell’imprenditore e inventore sudafricano, Elon Reeve Musk, naturalizzato americano, e del suo progetto Starlink, in corso di realizzazione dalla società SpaceX, di aumentare la copertura internet sulla terra grazie ad una “costellazione di satelliti”.

Immaginazione? Nient’affatto. Sessanta satelliti, di una flotta iniziale prevista di 1600, dal maggio 2019 sono stati lanciati nello spazio ed ora sono “in giro” ad un orbita di 550 km, rispetto alla terra, si sono mostrati anche venerdì sera passando nel cielo della penisola sorrentina per testare tutti gli aspetti dell’interconnessione globale e stanno continuando a volare sulle nostre teste, tant’è che gli avvistamenti si stanno osservando in diverse parti d’Italia.

Ma capiamo quali sono gli obiettivi che muovono le società di Musk, secondo quanto si legge su Wikipedia: “L’obiettivo di SolarCity, Tesla eSpaceX ruota intorno all’ideale di cambiare il mondo e l’umanità. Tra gli altri, ha lo scopo di ridurre il riscaldamento globale tramite l’utilizzo di energie rinnovabili, e riducendo il “rischio di un’estinzione umana” stabilendo una colonia umana su Marte. Tramite SpaceX, ha inoltre lo scopo di dare accesso a Internet a tutta la Terra grazie ai satelliti Starlink”.

Ma che c’entra tutto questo con la tragedia che affligge e flagella di morti e crisi economiche epocali il mondo intero?

Forse nulla o forse è un pezzo di quel cambiamento del mondo che in tanti definiscono necessario. Intanto è una bella esperienza assistere al movimento di una flotta di punti luminosi nel cielo. Intanto potrebbe essere anche un piccolo segno di una grande profezia che ci indica la strada giusta per uscire dalle emergenze umanitarie: guardare il mondo da un satellite per comprendere che è un solo villaggio in cui tutti viviamo.


Questo punto di vista “alto” aiuta a comprendere e mettere in pratica quanto Papa Francesco ha affermato recentemente. “Se c’è qualcosa che abbiamo potuto imparare in tutto questo tempo, è che nessuno si salva da solo. Le frontiere cadono, i muri si sgretolano e tutti i discorsi fondamentalisti si dissolvono di fronte a una presenza quasi impercettibile che manifesta la fragilità di cui siamo fatti”.

Antonio Irlando

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