I contagiati da coronavirus in Cina sarebbero stati 232mila, 4 volte il numero dichiarato dai cinesi.

Uno studio dei ricercatori della University of Hong Kong, pubblicato sulla rivista Lancet, ha rivelato che i contagiati da Covid-19 in Cina sarebbero stati molti più di quanti effettivamente rilevati.

Questa discrepanza sarebbe stata stimata in ordine alle modifiche apportate ai parametri usati per accertare, determinare, classificare gli affetti da Covid.




All’insorgere di una malattia infettiva, si procede ad una definizione dei casi che può aiutare a identificare le persone infette. Tracciandone poi i numeri nel tempo è poi possibile determinare la velocità di diffusione e l’efficacia dei trattamenti. Inizialmente la prima linea guida nazionale per la diagnosi ed il trattamento richiedeva fossero soddisfatti 6 criteri specifici affinché un paziente fosse un caso confermato di Covid-19, che i casi dovevano avere un legame epidemiologico  con Wuhan e soddisfare quattro condizioni cliniche indicative di polmonite virale per essere identificati come casi sospetti.

Nel corso dei mesi la National Health Commission per la sanità cinese ha aggiornato le linee guida per l’individuazione dei casi ed il loro trattamento per ben 7 volte tenendo conto delle nuove conoscenze acquisite sul virus, sulle sue modalità di propagazione e i sintomi ad esso associato. I criteri individuati inizialmente per rilevare i casi da coronavirus sono stati, quindi, modificati ed adattati sulla base delle nuove informazioni pervenute, includendo anche i casi lievi o asintomatici il che ha permesso di rilevare una maggiore percentuale di infezioni come casi.

Secondo gli studiosi della University di Hong Kong se si fossero applicati i cambiamenti della quinta versione alla prima fase, si potrebbe stimare che al 20 febbraio le persone affette da Covid-19 nella Cina continentale sarebbero state 232mila e non le 55.503 registrate e comunicate, suggerendo il cosiddetto fenomeno clinico dell’iceberg, tipico di malattie che generano sia sintomi gravi (la parte emersa dell’iceberg) che più lievi.




Ad oggi, in Cina, il totale dei casi di contagio dall’origine della pandemia si aggira intorno a 82.798, con 4632 morti. Quest’ultimo dato è stato determinato dalla revisione dei decessi effettuata dalla municipalità di Wuhan che ha rivisto al rialzo le statistiche sui casi di contagio e sui defunti per coronavirus.

Una revisione che ha inevitabilmente riacceso le polemiche con gli Stati Uniti che accusano la Cina di non aver tempestivamente informato la comunità scientifica in merito alla pandemia e di non essere stata sufficientemente trasparente nella trasmissione delle informazioni e della situazione reale del paese.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteI bar di Boscotrecase continueranno a “tenere abbassata la saracinesca”
SuccessivoIl canto memoriale di Nino Vicidomini nel suo nuovo libro “I Tepori del cuore ”
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.