Il Gazzettino vesuviano | IGV

Organizzazioni sindacali chiedono intervento al Governo per i lavoratori ISU e appalti storici

isu scuola

Le Organizzazioni sindacali, U.L.S.S.A./C.NA.L. CONF.A.I.L, FILCAS CASIL, con la firma di Giovanni Lombardi, Giovanni Rocco e Felicia Attanasio scrivono al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministero del lavoro, al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministro della Funzione pubblica.




I sindacati chiedendo un’urgente intervento a favore delle ex lavoratrici ed ex lavoratori, ISU e appalti storici – internalizzati e non presso le scuole.

La lettera

“Lo scorso 1 marzo, sono stati internalizzati oltre 11.000 tra lavoratrici e lavoratori ex lsu e appalti storici, dipendenti delle aziende di servizi di pulizia presso le scuole di ogni ordine e grado.

Circa 6000 persone sono state assunte con contratto part time, perlopiù  con collocazione presso le scuole con distanze chilometriche tra i 50 e oltre i 100 km.




È pur vero che dopo anni e anni di sofferenza questa platea lavorativa ha ricevuto una certezza in termini occupazionali, ma, in termini salariali è ai minimi della soglia di povertà, poiché lo stipendio medio di un lavoratore part time è di circa € 610,00 mensili, altresì, devono sostenere anche le spese di viaggio per recarsi sul luogo di lavoro.

Oltretutto, avendo questo minimo reddito, migliaia di lavoratrici e lavoratori con le loro famiglie non possono accedere ad aiuti e ai contributi economici sociali che, anche, in virtù dell’emergenza covid-19 il governo e le varie regioni italiane hanno messo a disposizione con bonus, e ticket per la spesa per le famiglie bisognose.

Vi Chiediamo di intervenire e di prendere in considerazione, sia per i disagi che le lavoratrici e i lavoratori devono affrontare per le grandi distanze chilometriche per raggiungere la scuola destinata, sia per una questione economica, di poter convertire in tempi brevi i contratti di lavoro da part time a full time di tutte queste lavoratrici e lavoratori, e, nel contempo, di trovare soluzioni anche per le lavoratrici e i lavoratori che sono rimasti esclusi dal processo di internazionalizzazione dei servizi di pulizia presso le scuole”.




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