Sembra terminata questa faticosa Fase 1 dell’emergenza nazionale che ha visto strade deserte e case affollate; questo lockdown ha messo in evidenza la parte più sensibile e comunitaria delle persone, ma anche quella più vulnerabile. All’alba di nuovi DPCM e nuove ordinanze regionali i cittadini pompeani rivendicano il loro diritto alla necessità di mettere in luce quelle che saranno le difficoltà che dovrà affrontare il tessuto socio economico in una città nota in tutto il mondo come una delle maggiori mete turistiche.




Ed è così che gli imprenditori si uniscono palesando tutta la loro preoccupazione, tra questi Licia Petraccone, proprietaria del DELIRUM, rhum bar in piazza Vittorio Veneto, ne è un esempio: “E’ una fase di forte incertezza quella che stiamo vivendo, abbiamo accettato tutti la chiusura delle attività nel rispetto delle decisioni nazionali e mettendo la salute di tutti noi avanti ad ogni cosa, oggi però, alla luce di nuove e parziali direttive di apertura delle attività non posso che sentirmi fortemente preoccupata per il futuro. Noi imprenditori da sempre siamo chiamati ad adattarci a nuove disposizioni normative e nuove regole commerciali che nel tempo ci costringono a reinventare le nostre attività costantemente. Anche in questa nuova fase ci mostreremo all’altezza di tale compito ma quello che spaventa di più non é solo l’esigenza di riformulare nuove strategie organizzative e commerciali quanto piuttosto scontrarci con un nuovo modo di intendere le nostre attività.

Per nostra cultura le attività di ristorazione, pub, bar e locali serali non si incentrano solo nella vendita del prodotto ma sono sopratutto luoghi di ritrovo, confronto, socialità e scambio. Facciamo intrattenimento, e in quest’ottica commerciale a nulla serve il delivery e l’asporto, soprattutto in un clima di ansia da contagio ed incertezza economica. Ci troviamo così come tutti ad affrontare una preoccupazione sanitaria, che quindi crea paure di contagio ed incide sulla necessità di salvaguardare la salute nostra e dei nostri clienti, ed una necessità economica, di sopravvivenza delle nostre attività e quindi delle nostre famiglie”.




Sembra chiaro che in questa nuova fase tante sono le difficoltà che il commercio dovrà sostenere e molto radicale sarà il cambiamento nello stile di vita delle persone. La ripresa economica e sociale dovrà essere affiancata da politiche serie ed affidabili ma dovrà anche essere sostenuta da tutti i cittadini con forte senso comunitario, trovando insieme agli imprenditori un nuovo modo di tenere in piedi le attività della propria città.

“É una condizione che nessuno ha scelto e tantomeno voluto questa in cui ci troviamo, mi auguro solo che il “nessuno sarà lasciato solo” del governo non significhi fallirete tutti quanti insieme, perché questa sarebbe una grande sconfitta”. Conclude Licia Petraccone.

Gennaro Cirillo

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