Il Gazzettino vesuviano | IGV

Don Lino interrotto dai carabinieri: “Supplica di riparazione per chiedere perdono. Per riparare al gesto sacrilego”

Don Lino supplica

Don Lino, così lo chiamano i suoi fedeli, in seguito all’interruzione della messa da parte dei carabinieri ha chiesto una “supplica di riparazione”.




Il parroco della chiesa di San Pietro Apostolo a Gallignano, frazione di Soncino, era finito su tutti i media dopo che alcuni carabinieri erano entrati in chiesa, addirittura salendo sull’altare, durante la celebrazione della messa avvenuta alla presenza dei fedeli.

Ci sono state comunque delle multe comminate alle persone presenti (280 euro) e di 680 al parroco.

“Sono convinto di non avere creato assembramenti…parlerò con il prefetto e voglio rivolgermi a un avvocato per capire se non ci sia stato un possibile abuso di potere”, dice il parroco – riporta Cremona oggi – che poi ha parlato comunque di “supplica di riparazione per chiedere perdono. Per riparare al gesto sacrilego”.

Don Lino ha richiesto ai suoi fedeli di seguire il digiuno nella giornata di giovedì 30 aprile, ha ricordato poi che il cibo verrà consegnato alla Caritas zonale per aiutare chi si trova più che mai ora in difficoltà.

Ma la Diocesi di Cremona ha preso posizione sulla vicenda parlando – come riporta Cremona online – di opinione pubblica locale e nazionale: “La Diocesi pur consapevole dell’intima sofferenza e del profondo disagio di tanti presbiteri e fedeli per la forzata e prolungata privazione dell’Eucaristia, non può non sottolineare con dispiacere che il comportamento del parroco è in contraddizione con le norme civili e le indicazioni canoniche che ormai da diverse settimane condizionano la vita liturgica e sacramentale della Chiesa in Italia e della nostra Chiesa cremonese”.

Andrea Ippolito



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