Il dibattito politico a San Giorgio a Cremano si era opportunamente fermato a un paio di mesi dal voto. La sospensione forzata delle attività, con le elezioni slittate in autunno, potrebbe tuttavia consentire un riassestamento delle forze in campo. Riprende così corpo l’ipotesi «terzo polo» di centrosinistra, il progetto alternativo a Zinno e Marino inizialmente affidato alla candidatura di Peppe Russo prima dell’adesione di quest’ultimo al Laboratorio Civico.
In queste ore i promotori dell’idea, i consiglieri Aquilino Di Marco e Luca Mignano, hanno nuovamente aperto le porte agli interlocutori di opposizione. «Siamo decisamente ottimisti per l’evoluzione dell’emergenza Coronavirus, in particolare per il grande senso di responsabilità che hanno dimostrato i sangiorgesi. Lo siamo assai meno per l’emergenza economica che seguirà quella sanitaria, per la palese incapacità dimostrata dall’attuale amministrazione – recita una nota diffusa ieri da Di Marco e Mignano – Ora è tempo di proposte politiche serie e credibili».
Sguardo inevitabilmente puntato sui Cinque Stelle, con cui il dialogo era naufragato a dicembre a causa di divergenze sul nome del candidato sindaco: «In epoca pre-Covid ci abbiamo provato, ma l’ignavia di qualcuno e l’egoismo di qualche altro, ne hanno decretato il fallimento. Ma quel tempo è passato. Per questo chiediamo a tutta l’opposizione cittadina, ed in particolare al partito che in città è maggioranza elettorale consolidata, di assumere la responsabilità di salvare San Giorgio dal tracollo. Si indichi un profilo che rappresenti la città e non le congreghe, le parrocchie o i partiti». La frattura che ha spaccato in due fazioni il gruppo pentastellato locale, tuttavia, non si è mai sanata. Dopo l’assegnazione del simbolo grillino prevista entro il 30 giugno, il piano «giallorosso» potrebbe finalmente decollare.