Ieri si é tenuta da remoto la Videoconferenza nazionale della Confederazione Nazionale lavoratori “C.NA.L“.
Hanno partecipato i rappresentanti delle Associazioni datoriali territoriali della Federazione delle Medie e Piccole Imprese (Fmpi), Casartigiani, Federazione Sport Italia, Imprenditalia; le Organizzazioni sindacali Filas, Nursing Up, Filp Anpe Vigili del Fuoco, Ulssa; il Coordinamento Nazionale del Fronte Italiano per il Lavoro e la Partecipazione (Filp).
Inoltre si sono tenuti collegamenti con le Regioni Campania, Abruzzo, Lazio, Lombardia, Calabria e Veneto, con l’intervento del prof. Paolo Ascierto, primario oncologo e ricercatore dell’Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori “Pascale” di Napoli.
Per la U.L.S.S.A/C.NA.L ha partecipato alla videoconferenza Gigi Riccardi che é così intervenuto
“Innanzitutto commemoro le tante lavoratrici e i tanti lavoratori vittime del covid-19 sui vari luoghi di lavoro, sono vicino a tutte le famiglie e mi unisco al loro dolore per tali perdite.
Poi un ringraziamento va a tutti i medici, agli infermieri, e a tutti gli operatori che lavorano nelle strutture sanitarie, alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, alla protezione civile, agli operatori delle pulizie, alle guardie giurate, alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto commercio, e a tutte le altre categorie di lavoratrici e lavoratori, che con spirito di sacrificio e mettendo a rischio la loro salute garantiscono a tutti noi tutele e speranza contro questo male che ha colpito il nostro paese.
La salute viene prima di tutto, ma chi ci governa in questa fase deve garantire la sopravvivenza a tutti i cittadini, a tutti i lavoratori a tutte le famiglie.
Le lavoratrici e i lavoratori che fanno parte dei settori di appalti pubblici e privati, di servizi, di pulizia, ristorazione collettiva, vigilanza armata e non armata, non hanno alcune tutele, ogni qualvolta che si effettuano cambi di appalto, spesso, se sono fortunati nella migliore delle ipotesi si beccano una riduzione salariale mentre invece nella peggiore delle ipotesi si ritrovano disoccupati.
Le cause maggiori che portano a tutto questo sono la continua concorrenza tra le imprese che pur di accaparrarsi un appalto fanno ribassi anche spesso sotto soglia stabilita.
Anche per le lavoratrici e i lavoratori del settore commercio non ci sono tutele certe sia salariale sia occupazionale, in quanto molto spesso sono soggetti ad accordi scellerati su cessioni o fitto ramo d’azienda, senza parlare degli orari di lavoro e i turni massacranti.
Lo scorso 1 marzo, sono stati internalizzati oltre 11.200, tra lavoratrici e lavoratori ex lsu e degli appalti storici, dipendenti delle aziende di servizi di pulizia presso le scuole di ogni ordine e grado.
Circa 7.000 persone sono state assunte con contratto part time, perlopiù, con collocazione presso le scuole con distanze chilometriche tra i 50 e oltre i 100 km.
È pur vero che dopo anni e anni di sofferenza questa platea lavorativa ha ricevuto una certezza in termini occupazionali, ma, in termini salariali è ai minimi della soglia di povertà, poiché lo stipendio medio di un lavoratore part time è di circa € 610,00 mensili. Per cui il governo deve assolutamente intervenire e trasformare i contratti da part time a full time.
Le lavoratrici e i lavoratori del settore turismo operanti nelle attività alberghiere, balneari, le guide turistiche, nonché i considerati “driver” legati alla filiera del turismo, non hanno nessuna tutela a garanzia del lavoro e salariale.
Ci vogliono anche interventi a favore dei parrucchieri, barbieri, centri estetici, tatuatori, e tutte le medio e piccole attività commerciali le quali sono in grossa difficoltà .
Gli interventi degli ammortizzatori sociali non bastano a garantire il pieno salario, in quanto i lavoratori perdono tra il 20 e 30%, ma siccome sono costituiti gli enti bilaterali per ogni contratto collettivo Nazionale di lavoro, e visto che migliaia tra lavoratrici, lavoratori, ed anche moltissime imprese versano una trattenuta obbligatoria in questi enti bilaterali, i fondi che ci sono in questi enti dovrebbero servire ad attivare anche aiuti economici, tipo integrare il salario.
Dare voce e soprattutto vero protagonismo alle lavoratrici e ai lavoratori, una nuova linfa per riformare del tutto la rappresentanza sindacale.
Il presente e il futuro si deve basare sul rispetto della nostra costituzione, art. 39 e 46, “La costituzione, la democrazia non possono essere utilizzate a piacimento e a convenienza dei momenti”, chi vuole imporre certi monopoli non è per le equità dei diritti, per la democrazia e per la libertà”.