Sembrava quasi un giorno di normale quotidianità, quello vissuto ieri mattina, 4 maggio, da molti napoletani.  Eppure non lo era, si tratta solo dell’avvio della Fase 2, che dovrebbe trainarci in qualche modo fuori dal periodo di estrema emergenza e di forti limitazioni che ha caratterizzato la vita degli italiani negli ultimi mesi.



Tra mascherine, distanziamenti e tentativi di evitare assembramenti la città si è colorata di persone, autovetture e in taluni casi anche di traffico cittadino. Tuttavia tra la gioia di chi ha potuto riabbracciare i propri congiunti e di chi è tornato a lavoro, anche se tra difficoltà e rigorose misure di sicurezza, non sono mancate le proteste di chi dovrà attendere ancora per poter riaprire i battenti delle proprie attività.

Al via anche i primi rientri dei campani dalle regioni del Nord. Severi controlli alla stazione centrale di Napoli dove è giunto il primo treno da Milano i cui passeggeri sono stati sottoposti a misurazione della temperatura corporea con termo scanner.


Hanno, invece, suscitato grande perplessità gli spostamenti in Cumana, dove i passeggeri, secondo quanto  denunciato da Adolfo Vallini, dell’Esecutivo provinciale di Napoli “USB lavoro privato”, hanno viaggiato senza che venissero rispettate le misure di distanziamento previste dal protocollo per il contenimento del Covid-19.

Insomma un avvio di seconda fase che ha evidenziato ancora delle criticità che dovranno essere affrontare con la giusta attenzione per evitare che i sacrifici sin qui vissuti non siano vanificati.

Bianca Di Massa



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