Gli alunni di Scuola dell’Infanzia trascorrono un terzo della propria giornata nelle aule scolastiche, luogo privilegiato d’incontro con le prime maestre, i primi compagni, le prime regole di convivenza e condivisione. L’acquisizione di una routine e il riconoscimento di punti di riferimento contribuiscono a dare sicurezza e stabilità ai bambini, grazie alla fiducia e al senso di protezione.
Ecco allora che la scuola deve svolgere il proprio ruolo, in altra modalità, ma più forte che mai. Se i piccoli non possono fisicamente recarsi a scuola, sarà la scuola ad entrare nelle loro case. Le docenti della Scuola dell’Infanzia del Primo Circolo di Pompei hanno lavorato sinergicamente in questo senso per garantire ai bambini prima di tutto una presenza costante e una continuità emotiva.
L’utilizzo delle tecnologie ha consentito di mantenere vivo il contatto prima tra le insegnanti e poi tra gli alunni e le maestre. Non solo, rimodulando le programmazioni nelle attività e nelle metodologie, è stato possibile costruire, giorno dopo giorno, un dialogo affettivo “alternativo”, ma altrettanto costruttivo e significativo.
Attraverso l’utilizzo di piattaforme, l’invio di file e media per lo scambio di materiali e informazioni, e soprattutto con la presenza costante, le insegnanti hanno continuato a svolgere il proprio ruolo di educatrici, e i bambini hanno risposto positivamente, inviando a loro volta disegni, audio e video, foto dei propri elaborati svolti a casa.
Un lavoro articolato e complesso, insomma, che parte e ruota intorno alle emozioni, con un’unica, grande e fondamentale certezza: tutte le attenzioni che meritano e di cui, mai come in questo momento, i bambini hanno bisogno non mancheranno di certo, perché, vale sempre la pena ricordarlo, un vero maestro è colui che lavora prima di tutto con il cuore.
Romilda Barbato