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David di Donatello 2020, un’edizione digitale: ecco chi ha vinto

I David di Donatello ieri 8 maggio 2020. La 65°edizione della kermesse più importante del cinema italiano, con al timone Carlo Conti per la quinta volta, ha avuto luogo in modo insolito. Nessun red carpet, nessuna abito da capogiro, occhi sfavillanti e mani tremolanti nello sfoggiare il premio che indica il momento atteso da una vita. La cerimonia di premiazione, per effetto delle misure di sicurezza dovute alla pandemia da Covid-19, è avvenuta da remoto.



L’edizione 2020 è da ricordare, in quanto la sua parola d’ordine è tecnologia: il tutto è avvenuto tramite videochiamata. L’emergenza sanitaria non ha risparmiato nessuno, tantomeno  la grande macchina cinematografica: la premiazione infatti dal 3 aprile è stata posticipata all’8 e, malgrado la prassi insolita, “non ha perso la sua magia e la sua emozione neanche da casa” a detta del conduttore fiorentino. Ad inizio di trasmissione Carlo Conti ha letto un messaggio indirizzato al mondo del cinema da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.



Cinema aperti, via al flash-mob solidale

La kermesse rappresenta uno dei momenti annuali più importanti per tutti i cinefili e cineasti italiani e, in questo momento storico di gran difficoltà e stop, lo è ancora di più. Al via sui social network l’hashtag #RiaccendiIlCinema, l’iniziativa solidale che fa riaccendere le luci delle sale cinematografiche. Il flash-mob, andato in scena alle 21.25, è stato lanciato dall’Anec, Associazione Nazionale Esercenti Cinema, dall’Accademia del Cinema Italiano e dal Premio David di Donatello. Così i promotori: “Un messaggio simbolico rivolto agli spettatori, agli operatori e alle istituzioni con cui si sottolinea l’importante funzione sociale che le sale svolgono quotidianamente sul territorio come luoghi di incontro e scambio culturale e si evidenzia la necessità di un progetto strategico per il rilancio del settore”.  Parole di speranza quella di Mario Lorini, Presidente dell’Anec: “Abbiamo voluto lanciare un segnale importante per ricordare a tutto il pubblico che le sale cinematografiche ci sono e attendono il momento giusto per riaprire”.



I cinque film candidati, tra il fiabesco e il criminale nel Sud Italia

Prima di passare alla scoperta dei big del set e dei ciak, ripercorriamo le trame e le storie dei film candidati, entrando nel cuore delle tematiche.

I film candidati sono stati “La paranza dei bambini” per la regia di Claudio Giovannesi, “Il traditore” per la regia di Marco Bellocchio, “Pinocchio” per la regia di Matteo Garrone, “Il primo re” di Matteo Rovere e “Martin Eden” per la regia di Pietro Marcello.

Lungometraggi per quest’edizione digitale votati a realtà estremamente crude così come a fantasie fiabesche, a cui a fare da sfondo è il Sud Italia, principalmente Sicilia e Napoli. In primo piano eroi al maschile: alcuni uomini crudeli e disincantati, altri sognatori e commoventi. Particolare sensibilità  dimostrata verso le tematiche legate alla criminalità organizzata: Pierfrancesco Favino ha portato in scena Tommaso Buscetta, pentito di Cosa Nostra che ha svelato i retroscena della guerra di mafia e cambiato per sempre la storia della magistratura italiana, così come i protagonisti della “paranza” narrata da Giovannesi hanno risaltato il dramma sociale delle baby gang. Si pensi anche a un Martin Eden, addentrato nella borghesia partenopea. Pinocchio, invece, resta una storia intramontabile, anzi, da quando fu scritto il romanzo di formazione da Carlo Collodi nel lontano 1881, migliora sempre di più. Ha poi conquistato il cinema fino a conquistarsi numerosi riconoscimenti e ad essere coronato da un iconico volto della cinepresa italiana come Roberto Benigni.







Qui tutti i premiati

Emanuela Francini



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