Il presidente della Giunta regionale oggi ha inaugurato il nuovo reparto di terapia intensiva al Covid hospital di Boscotrecase.



Il reparto è stato allestito in tempi record anche se era previsto da anni. Ricordiamo che la posa della prima pietra del nosocomio boschese era avvenuta nel 1966, ma solo dopo 40 anni era stato aperto a metà. Poi la storia ci parla di un ospedale mai compiuto, senza un indirizzo preciso, con tanti reparti pronti e mai entrati in funzione e altri chiusi negli ultimi anni. Ora, usciti dal commissariamento della Sanità regionale e con il flagello del coronavirus si giunge al potenziamento e ampliamento della struttura, prima Covid Center per l’area vesuviano-stabiese e oggi con la terapia intensiva.

Complessivamente 12+1 i nuovi posti letto di terapia intensiva. I lavori sono iniziati il 6 aprile ed ultimati il 12 maggio 2020: 36 giorni



Con De Luca anche il consigliere regionale Mario Casillo e i sindaci di Boscotrecase, Pietro Carotenuto e di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione e di Trecase Raffaele De Luca.

Ma a fare notizia è sempre il governatore con le sue risposte e le sue considerazioni sempre condite da quel pizzico di amara ironia e sarcasmo in salsa partenopea e “parte salernitana”.

Alla domanda sull’apprensione relativamente ai dati attesi nei prossimi giorni per il fatto che potrebbero condizionare l’andamento dei contagi, causa il rientro dalle regioni del Nord, De Luca ha così risposto:



Io ho i brividi addosso, altro che apprensione. Noi dobbiamo sapere in questo fine settimana quali sono le ricadute per l’apertura del 4 maggio. Dopo due settimane di incubazione del virus sapremo se c’è qualche altro focolaio che si riprende. Ovviamente noi ci siamo preparati a tutto.

E’ bene dirlo chiaro e forte, se abbiamo cittadini che rispettano le ordinanze, mantengono un livello elementare di protezione, distanza, mascherine sempre indossate, lavaggio delle mani, credo che potremo aprire tutte le attività.



Noi dobbiamo combattere gli imbecilli doppi: l’imbecille normale è quello che non porta la mascherina; poi c’è l’imbecille doppio, che è quello che la porta ma la porta appesa al collo. Quello è scemo due volte, perché si prende il fastidio di portare la mascherina e non si prende neanche la tutela sanitaria”.

De Luca si è soffermato sui prossimi decreti che riguarderanno la Campania e ha sottolineato: ”Noi prendiamo atto innanzitutto delle linee guida che approva il Governo sulla base della indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità. Quella è la traccia alla quale dovremmo attenerci”.


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