Incidente Kobe Bryant: “Conosceva i rischi cui andava incontro”

“Avevano una conoscenza effettiva di tutte le circostanze, - ha affermato Island Express - dei particolari pericoli implicati e della loro grandezza"

Campo KOBEKobe Bryant e sua figlia Gianna sono andati incontro ad un rischio noto di incidente e di lesioni. A scrivere è Island Express, l’azienda proprietaria dell’elicottero che si è schiantato nei pressi di Los Angeles il 26 gennaio scorso causando la morte di nove persone, tra cui appunto il campione dell’Nba. La società ha risposto in tal modo alla causa intentata dopo l’incidente dalla moglie di Kobe Bryant, Vanessa. Island Express ha chiesto che la richiesta danni venga respinta o ridotta.

“Avevano una conoscenza effettiva di tutte le circostanze, – ha affermato Island Express – dei particolari pericoli implicati e della loro grandezza. E andarono incontro ad un rischio noto, assumendosi volontariamente quello di un incidente, di lesioni. Volare in elicottero è un pericolo per sé”. Anche il legale dei familiari di Ara Zobayan, il pilota scomparso nell’incidente che ha ucciso Kobe Bryant, ha affermato che “tutte le persone che erano a bordo di quel volo sapevano che viaggiare in quelle condizioni era molto pericoloso”.



La battaglia legale ha avuto inizio poche settimane dopo l’incidente che è costato la vita a Kobe Bryant e sua figlia Gianna. La mattina del 26 gennaio i due insieme ad altre sette persone sono decollate dall’aeroporto della Contea di Orange-John Wayne, in California, a bordo dell’elicottero Sikorsky S-76B marche N72EX. L’elicottero è precipitato a Calabasas, non lontano da Los Angeles, incendiandosi. Sono stati i vigili del fuoco accorsi sul posto a confermare poi la morte di tutti i passeggeri. L’elicottero si sarebbe schiantato a causa della fitta nebbia di quella mattina.



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