Una lettera, un messaggio, ma anche un articolo importante, che segna un passaggio fondamentale, all’interno del quale non solo si prendono le distanze da alcuni comportamenti, ma dove ci si avvicina in maniera decisa ad una parte dei cittadini italiani.

Il 3 maggio, direttamente dal sito web “non istituzionale e asindacale” poliziotti.it, viene pubblicato un post dove gli stessi autori si domandano a cosa si siano ridotti quelli che definiscono: gli “eredi del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza”.

“Oggi – scrivono dal sito web – ci ritroviamo in una situazione in cui siamo (stati) trasformati in una quasi milizia, costretti a persegui(ta)re i nostri concittadini non appena osano mettere il naso fuori dalla loro abitazione, a ‘chiedergli’ di certificare la legittimità dei loro movimenti e decidere se sono plausibili o meno, da ultimo persino a valutare se e quali sono i loro congiunti!”.



C’è da dire però che gli autori si erano espressi anche il 25 aprile con il loro post: “Giuro di essere fedele alla Repubblica”.

Il sito web poliziotti.it ha all’attivo oltre 850mila visite, nasce nel 2001 grazie ad una intuizione di Salvatore Baiocchi al fine di “favorire l’interazione tra appartenenti della Polizia di Stato con i cittadini e gli utenti”.

Il sito ha anche un forum – come viene descritto – “diventato negli anni un importante punto di riferimento sia per i colleghi che per i cittadini, nonché più volte citato dai media nazionali in occasione di fatti rilevanti di cronaca”.

Poliziotti.it, da quello che apprendiamo, è diventata infine un’associazione, composta da appartenenti e da cittadini simpatizzanti, “impegnata sul fronte delle problematiche relative” alla professione “con un occhio anche sul mondo” che circonda le forze di polizia.

Vediamo il post dei rappresentanti che alla fine lanciano gli ashtag: #IoNonSanziono #FedeleAllaCostituzione

Il messaggio di “poliziotti.it”

Se quando abbiamo scelto di arruolarci nella #Polizia ci avessero detto che un giorno ci sarebbe toccato agire come cani da pastore o, peggio, da guardia di una sorta di muro di #Berlino, ci saremmo fatti grasse risate.

Invece, a distanza di oltre trent’anni (e già, chi scrive non è una #GiaccaBlu di primo pelo, siamo abbastanza adulti e con una certa esperienza) è proprio quello che sta accadendo e siamo increduli, attoniti.

Certo, sapevamo benissimo che fare questo lavoro comporta (anche) essere invisi, sapevamo che non andavamo incontro a scrosci di applausi come rockstar; indossare la #GiaccaBlu non è da tutti e non è per tutti, sono più i rospi da ingoiare che i riconoscimenti per i quali gioire, ma sapevamo che era nel conto.

Quello che non è nel “contratto” stipulato col #Giuramento fatto alla Repubblica e alla #Costituzione è agire, operare fuori (se non addirittura contro) i suoi dettami.

Per mesi e mesi durante il corso di addestramento e formazione ci sono stati ribaditi certi principi che abbiamo assimilato (non che ce ne fosse bisogno, la coscienza democratica era ben radicata in tutti noi, esclusi quelli che in certe riunioni sindacali usavano introdurre i loro interventi con “carissimi amici, colleghi, Compagni!)

Ma oggi? Oggi ci ritroviamo in una situazione in cui siamo (stati) trasformati in una quasi milizia, costretti a persegui(ta)re i nostri concittadini non appena osano mettere il naso fuori dalla loro abitazione, a “chiedergli” di certificare la legittimità dei loro movimenti e decidere se sono plausibili o meno, da ultimo persino a valutare se e quali sono i loro congiunti!

A questo siamo stati ridotti noi eredi del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza?

A questo è ridotta la nostra Istituzione ? La nostra gloriosa #GiaccaBlu come uno straccio, oltraggiata e svilita senza che nessuno osi opporsi a questo scempio?

La nostra #Polizia che negli ultimi 30 anni ha retto l’urto dei maniaci del federalismo tout court che la volevano smantellata e (sotto)posta ai Sindaci negli anni ’90

No! Così non va bene! Non ci sta bene! Basta!

Non siamo disposti a farci mettere in svendita, la #GiaccaBlu non è un orpello, ha un valore intrinseco, non può essere messa in svendita o in saldo.



Se così é, lo si dica chiaramente se si ha il coraggio.

Siamo stufi di doverci “scontrare” quotidianamente con persone che hanno perso il lavoro, non hanno sostentamento, ma sì famiglia a carico che non sanno più come mantenere.

Siamo consapevoli della situazione emergenziale a causa del #Covid19, ma ancor più lo siamo dell’assurdità di certi provvedimenti amministrativi e di certe (deliranti) ordinanze emesse dalle autorità locali.

Ci siamo espressi contro l’utilizzo dei droni (una follia) per la caccia all’uomo, utili e strumentali solo ed esclusivamente alle manie di protagonismo di alcuni #Sindaci scatenati in una gara a chi è più realista del Re (altro prodotto di una politica stupida e insensata sulla gestione della sicurezza pubblica).

Siamo uomini, donne, mariti, mogli, padri, madri, molti viviamo il dramma della chiusura di piccole attività che contribuivano a farci arrivare a fine mese senza eccessivi patemi d’animo.

E siamo testimoni dello stesso identico dramma che moltissimi nostri concittadini stanno vivendo, delle lacrime che versano e dell’angoscia che li pervade ogni volta che procediamo a un semplice controllo.

Vi sembra normale tutto ciò?

Non vogliamo essere #Congiunti di uno #StatoEtico in stile #DDR, non vogliamo essere complici di questo sfascio sociale. Ne prendano atto coloro che vivono nelle loro torri d’avorio. La Vostra ignavia sta mettendo in serio pericolo la coesione sociale.



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