Ad allertare i soccorsi è stato un passante il quale ha notato la presenza di una vettura in sosta col finestrino anteriore in frantumi. Poi l’agghiacciante scoperta del giovane accasciato sul sedile di guida riverso in una pozza sangue. Di fianco a lui la pistola di ordinanza che sarebbe stata impugnata con la mano destra per compiere il folle gesto.
Al momento sono in corso le indagini tuttavia, secondo le prime indiscrezioni, pare che l’uomo abbia effettuato un paio di chiamate dal proprio smartphone prima di togliersi la vita. Una di queste per avvertire il Comando che non si sarebbe recato sul posto di lavoro come ogni mattina.
Giorgio Carcatella, responsabile provinciale della sigla sindacale USB, nonché collega dell’agente, raggiunto telefonicamente commenta: «Questo episodio ci segna profondamente, cercheremo di approfondire anche dal nostro punto di vista cosa abbia potuto spingere il collega ad un gesto così estremo. Non viviamo un momento facile e dobbiamo interrogarci sulle dinamiche anche interne. Sul ruolo svolto da chi è deputato alla tutela dell’ordine pubblico».
Poche parole per esprimere tutto il proprio sgomento. Di certo la giornata per i caschi bianchi sangiorgesi non è iniziato affatto bene. Pare che il giovane non abbia mai sofferto di depressione o comunque si esclude che il gesto sia legato a motivi di salute.
Danilo Roberto Cascone