L’incoraggiante bollettino sull’andamento epidemiologico delle ultime settimane ha spinto l’amministrazione comunale della città di Pomigliano ad allentare ulteriormente le misure restrittive che hanno caratterizzato l’inizio della fase 2, il liberi tutti non è stato il credo dei pomiglianesi che in maniera razionale ed esemplare hanno seguito il diktat del dpcm del 17 maggio che ha regolamentato le varie ordinanze regionali e cittadine.
Dopo la progressiva e lenta riapertura del comparto della ristorazione e delle attività legate alla movida soprattutto quella di Piazza Mercato nel centro storico della città, che per motivi di sicurezza sono costrette a chiudere alle 23 così come stabilito dall’ordinanza n. 49 del Governatore Vincenzo De Luca, i commercianti pomiglianesi si sono rimboccati le maniche e con grande entusiasmo e sacrificio si sono adattati a tutti i protocolli di sicurezza richiesti grazie soprattutto alle loro forze economiche. Con l’entusiasmo che li contraddistingue il comitato cittadino degli esercenti ha promosso un video web suggellato dalla canzone di Rocco Hunt “Nu juorno buono” che come un rituale di buon auspicio per il futuro ha riempito le pagine social di tutti i pomiglianesi solidali con i commercianti locali. Ma la ripresa non sarà semplice dichiarano alcuni degli storici conduttori di attività di ristorazione del posto, non si cancella la disillusione e l’amarezza per la palude burocratica che ha reso sterile le norme presentate nei rispettivi decreti cura Italia e rilancio, che avrebbero dovuto sostenere determinate categorie ma che hanno generato per la loro inconsistenza un malessere sociale più spaventoso del virus stesso.
Ripartito anche il commercio al dettaglio, nonostante i negozianti siano spaventati dal fatto che oltre le precedenti perdite per la mancata vendita stagionale, le regole di distanziamento possano generare ulteriori rallentamenti alla ripresa, sperano in un interesse da parte delle istituzioni cittadine e regionali perché possano sostenere un rilancio delle attività locali con interventi mirati ed efficaci, intanto anche questa categoria si è attrezzata in base alle proprie possibilità con mezzi di sanificazione che igienizzino gli abiti. Le attività legate alla cura personale, come parrucchieri, barbieri ed estetisti hanno ripreso a pieno regime nel rispetto del protocollo sulla prevenzione usando protezioni ed evitando affollamenti all’interno dei locali commerciali grazie anche all’utilizzo di determinati sistemi tecnologici come le app o l’applicazione WhatsApp per organizzare gli appuntamenti e garantire sicurezza a sé stessi e alle clientela.
In piena fase 2 trai problemi quotidiani a volte sembra davvero essere ritornati alla normalità ma il buonsenso c’impone di non abbassare la guardia e di rimanere distanti rispettando le regole del distanziamento ed evitare un ritorno feroce del virus che c’imporrebbe una nuova chiusura, con un nuovo colpo basso all’economia del paese dal quale sarà poi impossibile rialzarsi.
Cinzia Porcaro