Sembra ormai fatto, anche se la data potrebbe ancora slittare di una settimana, per la riapertura degli spostamenti tra regioni. Dal 3 giugno ci si potrà spostare liberamente senza limitazioni in tutta Italia senza tener conto delle aree più colpite o già libere o quasi dal Covid-19. Ovviamente non mancano i contrasti e di certo non tutti i governatori sono concordi con questa decisione. «Se si riparte, lo si fa senza distinzioni», ha dichiarato il ministro delle Autonomie Francesco Boccia.


L’attenzione dovrà comunque essere massima ha dichiarato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in audizione in commissione bilancio alla Camera: «La prossima settimana ci avviamo a una sfida importante: sarà liberalizzata la mobilità tra le regioni e quella internazionale. Cè bisogno di un più attento e preciso monitoraggio per rispondere laddove si dovessero verificare casi o piccoli focolai».

In merito a questa decisione il presidente Vincenzo De Luca ha pubblicato il suo punto di vista sul suo profilo social, confermando l’impegno della Campania per la tutela dell’unità nazionale, ma confermando la sua assoluta perplessità nei confronti di un provvedimento che a suo parere non tutela la salute pubblica.


“Abbiamo riconfermato la nostra solidarietà incondizionata – scrive De Luca – ai nostri concittadini della Lombardia, e al Presidente Fontana rispetto ad aggressioni che nulla hanno a che vedere con un dibattito politico e di merito civile. Noi non abbiamo dimenticato neanche per un attimo, la tragedia immane che ha colpito tanti territori lombardi e tante famiglie”.

Nonostante questa premessa il governatore campano ha ritenuto di dover sottolineare che davvero non si comprende quali siano le ragioni di merito che possono motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilità nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio.

“Si ha la sensazione – continua il presidente De Luca – che per l’ennesima volta si prendono decisioni non sulla base di criteri semplici e oggettivi ma sulla base di spinte e pressioni di varia natura. Si poteva decidere semplicemente – togliendo i nomi delle regioni – che i territori nei quali nell’ultimo mese c’era stato un livello di contagi giornalieri superiore a un numero prefissato (200 – 250 – 300…) fossero sottoposti a limitazioni nella mobilità per un altro breve periodo.
Se la mia regione avesse ancora oggi un livello di contagio elevato, non esiterei a chiedere io, per un dovere di responsabilità nazionale, una limitazione della mobilità per i miei concittadini”.


De Luca ha confermato che saranno valutate le decisioni del governo, se e quando saranno formalizzate. “Adotteremo, senza isterie e in modo responsabile, insieme ai protocolli di sicurezza già vigenti, controlli e test rapidi con accresciuta attenzione per prevenire per quanto possibile, il sorgere nella nostra regione di nuovi focolai epidemici”, ha concluso il governatore della Campania.



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