“Saranno proclamate le mobilitazioni necessarie a richiamare Whirlpool e Governo alle loro responsabilità”, sono le parole dei sindacati dei metalmeccanici, mobilitati per la vertenza Whirlpool.

C’é da ricordare che la Whirlpool, già un anno fa, aveva comunicato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Napoli Est.




Il segretario generale UILM Palombella ricorda che “Il futuro di Napoli è legato fortemente a quello degli altri cinque stabilimenti italiani di Whirlpool e alle prospettive occupazionali dei 5 mila lavoratori italiani. Ammonisce inoltre riguardo il forte rischio “che la dismissione di Napoli rappresenti l’inizio della fuga di Whirlpool dall’Italia”.

napoli est whirlpool

Anche il segretario generale UIL Campania Giovanni Sgambati: “la lotta per la Whirlpool non è solo la lotta per Napoli o via Argine ma è la voglia di riscatto e di sviluppo di tutta la Campania, di tutto il Mezzogiorno. Noi dobbiamo essere in grado di coniugare manifatturiero, salvaguardia dell’ambiente ed economia digitale per lo sviluppo delle nostre regioni. Il 31 ottobre è la data di scadenza per la Whirpool non per noi che non arretriamo di un passo nella nostra battaglia e per le ragioni sacrosante di questa battaglia.” 




Ma tutti i sindacati stanno chiedendo al Ministero dello Sviluppo Economico “una immediata riconvocazione” del tavolo su questa vertenza.

Si afferma inoltre che in assenza della convocazione “saranno proclamate le mobilitazioni necessarie a richiamare Whirlpool e Governo alle loro responsabilità”.

Il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm che sta lottando per scongiurare la chiusura di Napoli, evitando anche il rischio di esuberi in tutta Italia, aggiunge: “Le ultime comunicazioni aziendali non solo non indicano un ripensamento sulla sciagurata decisione di chiudere lo stabilimento di Napoli, ma fanno temere possibili ulteriori azioni di ristrutturazione a causa della caduta di mercato determinata dall’emergenza coronavirus”.

I sindacati ricordano inoltre che ad ottobre 2018 sono stati firmati degli accordi, e che quindi se la multinazionale continuerà con l’obiettivo di delocalizzare andrebbe penalizzata fortemente.




Antonio Accurso, segretario generale UILM Campania: “In questi dodici mesi i lavoratori hanno avuto la capacità di resistere per sé e per gli altri. E tutto questo anche durante il lockdown, diventando protagonisti di un’importante iniziativa di solidarietà, donando il sangue per chi ne aveva bisogno”

Biagio Trapani, segretario generale della FIM-CISL di Napoli: “Sono stati bravi i lavoratori a non cadere in facili depressioni, riuscendo a tenere alta la volontà di andare avanti. Con il coraggio si possono raggiungere obiettivi importanti”.

Rosario Rappa, segretario generale della FIOM-CGIL di Napoli: “Quella della Whirlpool è una vertenza durissima. Dobbiamo ringraziare i lavoratori che hanno avuto un ruolo fondamentale nel mantenere aperta questa vertenza. E’ questa una battaglia per difendere un presidio di legalità contro le mafie. Una vertenza che non si può perdere”.

lavoratori napoli est




Durante la videoconferenza organizzata dai lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli, il segretario generale della Federazione italiana metalmeccanici (FIM-CISL) Marco Bentivogli ha messo il punto sull’importanza di “riaccendere i riflettori in maniera molto seria”. 

Ha poi aggiunto: “Chiediamo un incontro di persona perché è importante che la vertenza si riprenda subito. C’è stata una retorica fantastica in questi giorni in cui, dopo aver capito che di burocrazia e di profitto per il profitto si muore, tutti ci aspettavamo atteggiamenti responsabili che contemplassero una maggiore responsabilità nei confronti di tante famiglie che vivono del loro impegno e fatica.




Abbiamo visto che da Jabil e altre aziende sono arrivati piani di ristrutturazione, qualcuno durante il lockdown ha semplicemente affilato i denti, non ha cambiato atteggiamento e si appresta a presentarci il conto”.

Bentivogli ha ricordato anche che si é avuta “la conferma della decisione
della multinazionale” e che si rischia “di arrivare in autunno senza alcun
tipo di soluzione, con l’azienda che conferma i suoi propositi da noi
sempre contestati”.



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