Come ormai è noto, a breve il pallone in Italia ritornerà a rotolare. Venerdì ci sarà il via alla Coppa Italia e dal 20 riprenderà il campionato. La Serie A si concluderà quindi il 2 agosto.

C’è però un’annosa questione da affrontare, causata da questo slittamento del termine della stagione calcistica, quella riguardante i contratti in scadenza. Gli accordi nero su bianco hanno come data finale il 30 giugno, e quindi ci sono diversi calciatori che fra tre settimane vedranno concluso il loro rapporto lavorativo con il proprio club.




Il problema riguarda da vicino anche il Napoli, con José Callejon protagonista. Lo spagnolo infatti, diversamente da Dries Mertens (anche lui in scadenza, ma ormai prossimo al rinnovo del contratto), con tutta probabilità non sarà più un giocatore azzurro. Sorge dunque la domanda di cosa farà dal 1° luglio al 2 agosto.

Ufficialmente la Lega e la Federcalcio non hanno ancora trovato una decisione definitiva. L’unica certezza è che prima della fine della stagione i futuri svincolati non potranno disputare partite con un’altra squadra. Quindi al momento il calciatore con contratto scaduto può spontaneamente decidere di abbandonare la squadra, eventualmente accordarsi con un altro club e attendere l’inizio della stagione 2020/2021 per accasarsi definitivamente.




Come detto però anche dal direttore sportivo azzurro Giuntoli, anche se il rinnovo del contratto non è per nulla deciso, dati la professionalità del calciatore e il rapporto tra lui e la società, dopo anni e anni insieme, non ci saranno problemi da questo punto di vista e Callejon si renderà disponibile per tutte le gare restanti.

Il Napoli deve affrontare anche la faccenda riguardante i calciatori già acquistati e che sarebbero dovuti arrivare il 1° luglio, cioè Rahmani e Petagna. Come detto, non potranno essere registrati per la stagione in corso, ma teoricamente possono lasciare rispettivamente il Verona e la Spal prima del 2 agosto.




callejon interDa sottolineare anche la domanda su cosa succederà ai prestiti con scadenza 30 giugno e con i giocatori in questione che dovrebbero tornare al club di appartenenza.

La vicenda è tutto fuorché semplice. È allora necessario che i vertici del calcio italiano trovino una soluzione ufficiale, definitiva e univoca a tutti i temi presenti sul banco. E di tempo non ce n’è molto.

Salvatore Emmanuele Palumbo



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