Le patologie di Cutolo, “appaiono allo stato trattabili adeguatamente anche in ambiente carcerario”, spiega l’ordinanza. Inoltre, nel valutare la pericolosità e il rischio recidiva, il collegio presieduto dal giudice Antonietta Fiorillo rileva “che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma”. Il boss “nonostante l’età e la perdurante detenzione rappresenta un ‘simbolo’ per tutti quei gruppi criminali” che continuano a richiamarsi al suo nome.