Il calcio in Italia è ripartito da pochi giorni ed è già tempo di assegnare il primo trofeo. Domani alle ore 21 allo stadio Olimpico di Roma calcio d’inizio della finale di Coppa Italia, che vede di fronte il Napoli e la Juventus.




Gli azzurri arrivano alla partita conclusiva dopo il pareggio con l’Inter al San Paolo di sabato che, dopo la vittoria di San Siro dell’andata, ha permesso la qualificazione. Sembrava impossibile poter pensare di vincere un trofeo in questa stagione nella quale il Napoli ha dato, possiamo dire, il peggio di sé, tra le brutte prestazioni e gli scarsi risultati in campionato, l’ammutinamento di novembre e l’esonero di Ancelotti. Ma con l’arrivo in panchina di Gattuso è cambiato un po’ tutto, soprattutto nella mente dei giocatori, che hanno cominciato ad inanellare buone partite. Questa finale è merito soprattutto della solidità difensiva, con il gol di Eriksen di sabato come unica rete subita nell’intera manifestazione.




In caso di vittoria sarebbe la sesta Coppa Italia nella storia azzurra, con l’ultima arrivata nel 2014 battendo in finale la Fiorentina. Questo è anche l’ultimo trofeo vinto: infatti la bacheca della società di De Laurentiis non mette una coppa sui suo scaffali da sei anni.

I partenopei arrivano al match di domani non in eccellenti condizioni. Come si è notato a Fuorigrotta, l’Inter era fisicamente messa meglio. Però per assurdo le fatiche di una partita disputata appena quattro giorni prima potrebbero essere state salutari, avendo messo minuti nelle gambe e avendo rigiocato una vera partita di calcio dopo più di tre mesi. La forma arriva giocando.

L’avversario poi è di quelli che fanno esaltare da sempre il Napoli, la rivale di sempre. È innegabile che affrontare la Juventus non è e non sarà mai uguale a giocare contro un’altra squadra. Anche un Napoli con l’acqua alla gola come quello dello scorso gennaio, nella gara di campionato contro i bianconeri ha tirato fuori gli attributi e ha portato a casa il successo che ha fatto da scintilla per la risalita in classifica.




Gattuso per la supersfida non avrà a disposizione il grande protagonista, nel bene e nel male, della partita contro l’Inter. Ospina infatti è squalificato e non sarà del match, lasciando spazio a Meret. La linea difensiva sarà confermata almeno per tre quarti: sicuri del posto Di Lorenzo, Maksimovic e Koulibaly (Manolas ha recuperato e dovrebbe però essere in panchina), che benissimo hanno fatto in semifinale, mentre a sinistra probabile l’avvicendamento tra Hysaj e Mario Rui. In mezzo al campo torna tra i titolari Fabian Ruiz, che si disporrà sul centrodestra, completando il reparto insieme a Demme e Zielinski. In attacco come riferimento avanzato ci sarà il re dei bomber azzurri Dries Mertens, affiancato ancora da Politano e Insigne, alla prima finale e quindi al primo potenziale trofeo da capitano.

La Juventus di Sarri non giunge al meglio all’atto conclusivo, almeno a giudicare da quello che si è visto nell’altra semifinale, nella quale i bianconeri hanno affrontato il Milan. Le qualità della squadra tuttavia non possono essere messe in discussione e in Italia quando arrivano le partite decisive difficilmente i torinesi sbagliano. Per sfidare gli uomini di Gattuso l’ex tecnico azzurro (alla ricerca, proprio come il suo collega del primo trofeo italiano da professionista) sì affiderà di nuovo al tridente composto da Douglas Costa, Dybala e Ronaldo. Khedira dovrebbe essere preferito a Pjanc a centrocampo, così come Cuadrado a Danilo nel ruolo di terzino sinistro.




Lo dicevamo prima, Napoli-Juventus non è un match come tutti gli altri, non lo sarà mai. L’assenza del pubblico purtroppo sarà un minus per questa grande sfida. Speriamo però che almeno lo spettacolo sul campo di gioco non manchi.

PROBABILI FORMAZIONI

Napoli(4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz, Demme, Zielinski; Politano, Mertens, Insigne. All. Gattuso

 

Juventus(4-3-3): Buffon; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Khedira, Bentancur, Matuidi; Douglas Costa, Ronaldo, Dybala. All. Sarri

Salvatore Emmanuele Palumbo

 



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