Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, non ha intenzione di riattivare la stazione delle Terme di Castellammare di Stabia, ferma ormai da vent’anni. Un dietrofront che non è stato preso bene dai vertici di Palazzo Farnese, in quanto il ripristino della stazione è uno degli obiettivi del mandato a cui non intendono rinunciare. La fermata si dimostra un punto nevralgico per la mobilità urbana stabiese. “Questa è una posizione strategica per lo stabilimento Fincantieri, per il centro storico e per il collegamento tra il centro cittadino e l’area a sud della città dove insiste un bacino importante in termini di flussi turistici ed economici per il nostro territorio – ha spiegato Cimmino –  Chi nega tutto questo, mente sapendo di mentire”.

Il progetto di riattivazione di De Gregorio è vincolato alla riapertura dello stabilimento delle Terme. La proposta è stata prontamente rimbalzata dai tavoli tecnici di Cimmino: “Inaudibile. Siamo ancora attesa che gli amici di De Gregorio in Regione sblocchino una volta per tutte le concessioni per l’utilizzo delle acque”. Poi è arrivata l’avvertenza: “Bloccheremo tutto, non faranno più nulla. Se questo è il progetto che ha in mente Eav, siamo pronti a rivedere le posizioni assunte in conferenza di servizi riguardo al progetto per il raddoppio dei binari e la riqualificazione delle stazioni esistenti”, si prevedono decisioni drastiche per il futuro, tra i possibili scenari emerge un punto di rottura definitivo con il dirigente di settore.

Le forze politiche di centro destra sono pronte ad inviare un’interpellanza al governatore Vincenzo De Luca. “Si tratta di una cialtroneria, un’indecenza senza eguali in Italia, di cui sono vittime tanti cittadini stabiesi, che nel frattempo hanno dovuto assistere inermi anche alla chiusura della stazione di Ponte Persica e di Pozzano – ha chiosato Cimmino, per poi proseguire senza mezzi termini – Tre stazioni in meno a Castellammare, un buon sistema evidentemente per accorciare i tempi di percorrenza da Napoli verso la penisola sorrentina, trattando a pezze in faccia la nostra città”. Il suo appello, poi, si è rivolto alle forze d’opposizione del consiglio comunale stabiese: “Mi auguro che anche le forze politiche di centrosinistra a Castellammare si uniscano a questo coro di dissenso e attivino i loro riferimenti in Regione, per denunciare l’incapacità gestionale di un’azienda che vuole sfruttare Castellammare per fare i propri comodi”. Ed in arrivo un’altra stoccata: “Questa non è solo la battaglia dell’amministrazione, ma è la battaglia di tutti i cittadini. Chi non rispetta Castellammare, non avrà mai spazio in questa città”.

Del resto, il dirigente dell’Ente Autonomo Volturno non ha tardato a difendersi. Ha ribadito la sua presa di posizione. Così ha proseguito il botta e risposta: “Io confermo che la stazione Terme sarà riaperta soltanto se verranno riaperte le terme. Viceversa la frequentazione del luogo non lo consente. Il problema è che l’amministrazione non riesce a far nulla delle terme”. Ed ha concluso: “Ho rapporti istituzionali corretti nella mia qualità di Presidente di EAV con oltre 100 sindaci della regione Campania. Cimmino minaccia di bloccare tutto, quasi a dispetto. A chi? A me? O ai suoi concittadini? I progetti sono stati approvati da conferenza di servizi e dal consiglio comunale? Vuole bloccare tutto? Si accomodi. Ne risponderà politicamente e soprattutto moralmente”.

Emanuela Francini

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano