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Spot in mascherina e il prosciutto servito a mani nude. Qualcosa non torna!

Avete visto che bella la nuova campagna “mascherata” del Prosciutto di Parma? Mascherata nel senso che i protagonisti indossano la mascherina… non il prosciutto mascherato.

Sì, i nuovissimi spot che pubblicizzano il re delle salumerie italiane in questa nuova campagna dal titolo “Prosciutto di Parma – Alla Riscoperta…” sono all’insegna della ripartenza post Covid, o quasi.


Sono sicuramente almeno tre i corti pubblicitari che in questi giorni stanno girando su tutti i canali media, quello de “La Signora Logorroica“, quello de “La Signora Bardata” e infine quello de “Le Mascherine Buffe“.

Tutte con un chiaro richiamo all’epidemia da coronavirus, ma con un altrettanto chiaro messaggio di positività e soprattutto di “normalità”. E proprio seguendo questa idea la frase topica dello spot recita: “Sono le piccole abitudini che rendono la vita meravigliosamente normale”.

E allora evviva la normalità. Si ritorna in strada, si scende a fare la spesa e si ritorna nella salumeria di fiducia. Certo, il Covid non lo abbiamo dimenticato! Tutti in mascherina, clienti e salumiere.


Come spiega Vittorio Capanna, Presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, gli spot vogliono “…sostenere il consumo del Prosciutto di Parma e …trasferire un messaggio positivo, di speranza, mostrando la voglia di ripartire, seppure con cautela e con le dovute precauzioni; la voglia di riappropriarci della nostra vita, di ritrovare la nostra quotidianità”.

“Le dovute precauzioni!?!”…

E allora, nel filmato, a tratti vintage, bello e invitante sembra proprio ci sia qualcosa che non va. Ebbene sì, tutti con la mascherina, da quella leopardata a quelle buffe, appunto, ma il signor salumiere “Parma”,  a mani nude? Oddio! Sì sì, il salumiere agguanta il prosciutto lo affetta e ripone le belle fette, esageratamente magre, nel bel cartoccio con tanto di bollino, ancora una volta dall’aria vintage e rassicurante.

Niente guanti, direte voi. E sì, niente quanti. La mascherina sì, i guanti no. Ma il problema non sta nell’uso dei guanti. Il fatto è che già da un bel po’ è obbligo di legge servire gli affettati con le pinze, quelle da salumiere. Sì, quelle che dopo qualche resistenza e tanto allenamento, finalmente un po’ tutti hanno imparato ad usare. La regola risale a ben prima del Covid-19. La “normalità” sarebbero stati i guanti e la pinza a molla per affettati d’acciaio.


E in effetti il Consorzio del Prosciutto di Parma, questa legge, la conosce bene. E sì. Negli spot andati in onda tra il 2006 e il 2008, più o meno, le fette del profumato salume, alla fine, venivano agguantate sapientemente con le pinze. Si tratta di quella campagna pubblicitaria, se ricordate, della signora che chiede solo “prosciutto crudo” e come recita lo spot “… se dici prosciutto crudo non hai detto niente”. E in effetti il solerte salumiere passava al cliente successivo. Ma poi la signora si allenava duramente e finalmente chiedeva: “Prosciutto di Parma!”.

>>> GUARDA LO SPOT 2006 <<<

E allora sembra proprio che il Parma si prenda con le pinze per salumi, ma dato che dobbiamo tornare alla normalità… nello spot si sono allargati. Sono andati ad una normalità, la più lontana possibile, appunto vintage, quando il coronavirus non lo immaginavamo nemmeno e i buon, vecchio, caro salumiere di fiducia ci affettava il buonissimo prosciutto con le mani. Noi, che nemmeno ci pensavamo alle mani del nostro pizzicagnolo, rimanevamo rapiti dal profumo mentre già l’acquolina in bocca si faceva incontenibile.


In conclusione, non stiamo qui a criticare il Prosciutto di Parma, che resta sicuramente tra le eccellenze italiane, quanto piuttosto lo spot, veramente carino e, come dicevamo, invitante in tutti i sensi, anche a cominciare a dimenticare. Ma se si fa di tutto per tenere comunque alla larga il Covid, mostrando tante mascherine, e poi prendi le belle fette a mani nude, qualcosa non torna… e non sarebbe tornato nemmeno prima di questo maledetto coronavirus.

Gennaro Cirillo



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