Home CATEGORIE Attualità Abraham Lincoln: Anche il ricordo di colui che ha abolito lo schiavismo va rimosso?

Abraham Lincoln: Anche il ricordo di colui che ha abolito lo schiavismo va rimosso?

Abraham Lincoln: Anche il ricordo di colui che ha abolito lo schiavismo va rimosso?

Le proteste che da settimane stanno animando la strade americane, organizzate dai Black Lives Matter, si sono rivolte anche ad alcuni simboli della liberazione della schiavitù, o meglio ad alcune opere che le stesse comunità afroamericane donarono in onore di Lincoln. Allora c’è da chiedersi se stiamo assistendo a nuove forme di ignoranza, oppure semplicemente al plagio dell’ignoranza. Inoltre buttare giù tutto e comunque, vale fino a che punto? E soprattutto da cosa proviene?


E’ stato chiesto, tramite una petizione, che però ha raccolto poco più di 8.000 firme, la rimozione della replica dell’Emancipation Memorial di Washington, presente nella città di Boston. Mentre alcuni residenti della capitale Washington DC affermano di voler cambiare il monumento a ‘Capitol Hill’. La critica mossa dalle persone che chiedono la rimozione a Boston e le modifiche a ‘Capital Hill’ riguarda la pretesa di non voler vedere più un uomo in ginocchio mentre un altro ne detiene il potere. Ma l’opera rappresenta l’esatto contrario, in quanto proprio Lincoln fu determinante per la liberazione degli schiavi in tutta l’America (Stati Uniti).


lincoln park

Per onorare la memoria di Lincoln, l’ex schiava Charlotte Scott della Virginia utilizzò i primi 5 dollari guadagnati come persona libera per iniziare una campagna di raccolta fondi al fine di costruire una statua a Lincoln Park. Le donazioni vennero accettate solo da schiavi liberati, principalmente veterani afroamericani e furono supportate da un’organizzazione di aiuti di guerra a conduzione bianca chiamata Western Sanitary Commission. Segno che anche allora esisteva una parte della popolazione americana che non aveva alcun problema a riconoscere non solo la parità dei diritti, ma anche l’amore per il prossimo.

La statua era inizialmente rivolta a ovest verso il Campidoglio degli Stati Uniti, poi nel 1974 fu ruotata a est verso il monumento appena eretto di Mary McLeod Bethune, il primo monumento a onorare una donna nera in un parco pubblico a Washington, DC. Lincoln Park fu chiamato così nel 1867 e fu il primo sito in assoluto a portare il nome del presidente USA, il più grande dei “Capitol Hill Parks“. Questi ultimi inoltre includono diverse aree del parco ad est del Campidoglio degli Stati Uniti d’America.


“Frammento sulla schiavitù” di Lincoln, luglio 1854

“Se A può provare inoppugnabilmente che egli può rendere schiavo B, perché non potrà B servirsi dello stesso argomento e dimostrare nello stesso modo che egli può rendere schiavo A? Voi dite che A è bianco e che B è nero. Allora è il colore; il più chiaro ha il diritto di rendere schiavo il più scuro? Attenzione, secondo questa regola voi potete diventare schiavi del primo uomo che incontriate che abbia la pelle più chiara della vostra. Non intendete esattamente il colore? Volete dire che i bianchi sono intellettualmente superiori ai neri e che hanno il diritto di renderli schiavi? Attenzione anche a questo, perché con questa regola voi potete diventare schiavi del primo uomo che incontriate, che abbia un’intelligenza superiore alla vostra. Ma voi dite che è una questione di interesse e che, se quello è il vostro interesse, avete il diritto di fare schiavo un vostro simile. Benissimo. Così se l’altro considera ciò un suo interesse, ha il diritto anche lui di rendere schiavi voi”.


Lincoln fu determinante per la liberazione dalla schiavitù

Lincoln proclamò due ordini esecutivi come Comandante in capo dell’esercito e della marina, secondo la costituzione: con il primo ordine (settembre 1862) si decretava la liberazione di tutti gli schiavi dai territori degli Stati Confederati d’America; il secondo invece elencava la lista dei 10 stati all’interno dei quali il primo ordine si sarebbe applicato. La liberazione avvenne a partire dal 1 gennaio 1863.

Abraham Lincoln

Ma il Proclama di Emancipazione non fu accolto dai contemporanei, che accusarono addirittura il presidente di voler liberare gli schiavi contro la volontà dello Stato Federale. Il Proclama però venne considerato lo strumento legislativo grazie al quale furono successivamente liberate altre 4 milioni di persone (1865).


I Repubblicani in quegli anni ci andarono “con i piedi di piombo” perché le opposizioni erano forti, ma nonostante questo Lincoln già nel marzo del 1862 ordinò ai comandanti militari di non restituire più gli schiavi liberati, stabilendo inoltre un indennizzo a tutti i proprietari (di schiavi) come risarcimento per la loro liberazione. Il 19 giugno 1862 il Congresso proibì formalmente lo schiavismo in tutto il territorio degli Stati Uniti d’America, in contrasto con la decisione della Corte Suprema del 1857 secondo la quale il Congresso non aveva i poteri legittimi per proibire l’istituzione dello schiavismo nel territorio degli Stati Uniti. In quello stesso anno però fu ratificato il Second Confiscation Act, grazie al quale si prevedeva la liberazione di tutti gli schiavi posseduti dagli unionisti, comprendendo la confisca per chi si ribellasse.


Va raccontato anche che allora, come oggi, l’opinione pubblica aveva difficoltà a comprendere le scelte e le posizioni del presidente, che erano criticate politicamente dai democratici, così come dagli altri Stati rimasti neutrali. A Chicago, proprio in dimostrazione della volontà di abolire lo schiavismo, fu organizzato un grande evento (1862) con una moltitudine di partecipanti.

Andrea Ippolito

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