Ieri un’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca ha istituito una “zona rossa” limitata ai 4 edifici del rione composto dai quattro palazzi della area ex-Cirio di Mondragone, dove risiedono stabilmente tra le 600 e le 700 persone, quasi tutte di origine straniera.


I dati sono veramente preoccupanti: i residenti sottoposti a tampone sono 582 fino ad ora. Due giorni fa è scattata l’emergenza con un focolaio che ha visto positivi diverse persone della comunità bulgara che è prevalente nei palazzi sotto quarantena forzata. Restano da esaminare altri 63 tamponi, mentre i tamponi a tappeto dovrebbero essersi conlusi nel corso della serata.

Questa sera l’Asl di Caserta ha comunicato che sono stati analizzati 519 tamponi, di questi un numero importante, ben 25 sono risultati positivi al coronavirus, compresi i due casi rilevati nei giorni scorsi. Entrambi cittadini bulgari e residenti nella cittadina del casertano: un uomo e una donna che aveva partorito venerdì all’ospedale di Sessa Aurunca. Il neonato non è, fortunatamente, positivo a Covid-19.


Tra i positivi dell’area sotto osservazione e sottoposta a tamponi a tappeto dall’Asl di Caserta, c’è anche una cittadina italiana.

Intanto la percentuale dei positivi a Mondragone è veramente preoccupante e si attesta al 4,81% dei tamponi esaminati. Intanto oggi alle 17,00 il bollettino regionale ha evidenziato altri 10 positivi.

Tutta l’area resterà chiusa fino al 30 giugno come da provvedimento regionale e tutti i residenti sono in isolamento domiciliare. Sino a fine mese è stato disposto il divieto di entrata e uscita dall’area. Gli unici autorizzati ad entrare, ovviamente, sono gli operatori sanitari e socio-sanitari impegnati nei controlli e nelle attività di assistenza e quello addetti al trasporto e allo smistamento dei rifornimenti alimentari e di generi di prima necessità.

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