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Il figlio di Selvaggia Lucarelli a Matteo Salvini: “Il suo è un governo omofobo e razzista”

La ringrazio per il suo governo omofobo e razzista. Lei vuole il male delle persone che arrivano da altre nazioni ”, così il figlio di Selvaggia Lucarelli, quindicenne e concepito durante la relazione con Adriano Pappalardo, si è rivolto al leader della Lega Matteo Salvini. La pacifica contestazione del ragazzo è avvenuta durante uno dei consueti incontri dei sostenitori lombardi del partito, organizzato per discutere sulle elezioni nel 2021 del sindaco di Milano. L’evento ha avuto luogo in un gazebo allestito al centro commerciale Portello di Milano. Salvini, a caldo, ha reagito con indifferenza e ironia. “Sì dai, anche un po’ fascista”, ha tuonato prima di riprendere a scattarsi i suoi soliti selfie con i suoi fedelissimi. Qualcuno di questi ha invitato l’adolescente ad andarsene via.


Dopo il botta e risposta, ha raggiunto sua madre Selvaggia, anche lei sul pezzo per documentare l’incontro leghista. Si sono poi avvicinati due poliziotti in borghese, i quali dopo aver assistito alla scena gli hanno chiesto di mostrare un documento di riconoscimento.

Tale madre, tale figlio: giovane quanto determinato, non si è fatto intimorire ed ha continuato a dire la sua.  “Non esiste libertà di espressione, è ridicolo! Sono stato fermato senza aver pronunciato nessun tipo d’insulto personale. Ho solo espresso la mia opinione – ha spiegato il ragazzo – ho detto che molte persone della comunità di colore non lo sopportano per il suo comportamento razzista, hanno provato a cacciarmi e adesso mi ha fermato la polizia”.


Selvaggia non ha esitato a difenderlo: “Ho cresciuto un figlio libero. Lui è un appassionato di politica, a scuola da circa un anno è vicino a dei gruppi di orientamento di sinistra e ha espresso quello che pensa. Sono stupita che un ragazzino di 15 anni che esprime la sua opinione in modo civile e pacifico, e nei limiti del confronto democratico, venga identificato da due poliziotti in borghese come un delinquente”, si è sfogata. Poi ha proseguito: “Non mi sembra che ci sia stato un confronto aggressivo e neanche un diverbio, tanto che Salvini non ha neppure quasi risposto. Se decidi di scendere in piazza e di confrontarti con i cittadini lo fai con tutti, non puoi scremare.  Tengo a specificare – ha concluso – che noi non avevamo nessuna intenzione di andare a cercare Matteo Salvini ma ci trovavamo lì per caso, perché il gazebo era allestito sotto casa nostra, poco distante dal bar in cui consumiamo solitamente la colazione”.


Il confronto tra il quindicenne e il segretario del partito del carroccio, infatti, è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La Lucarelli, già all’inizio dell’incontro, ha chiesto a Salvini come mai non indossasse la mascherina, sotto gli occhi infastiditi della platea. Lui si è giustificato di averla abbassata momentaneamente per parlare con le persone a lui vicine e di rindossarla subito dopo. La nota giornalista lo aveva già accusato in precedenza di violare i protocolli di sicurezza al momento vigenti.


Questo ha scritto nei giorni scorsi in un lungo post pubblicato sui suoi canali social: “Entriamo nei negozi con le mascherine, nei ristoranti, nei supermercati, negli uffici pubblici, sui mezzi di trasporto pubblici con le mascherine. O con i guanti, o disinfettandoci, facendoci misurare la febbre. Abbiamo rinunciato ad abbracciare persone a cui vogliamo bene e a salutare con un bacio o una stretta di mano. Sappiamo che dopo l’incubo, tutto questo è un sacrificio e un compromesso accettabile. Abbiamo imparato, forse, a pensare al bene della comunità. Ma non abbiamo dimenticato i nostri nonni, gli anziani nelle bare, portati via dall’esercito.  Poi arriva lui –  ha sottolineato – che se ne strafotte di tutto, dei lutti ancora giovani e dei rischi che sono ancora e soprattutto lì, in ogni abbraccio imprudente e non necessario. Il tutto a favore di telecamera, perché ovviamente sta lanciando un messaggio di anarchia imbecille. E se penso che i mei sacrifici sono resi vani da Matteo Salvini e da chi impara da lui, mi sale un’incazzatura che potrei far riacquistare diffusione e virulenza non solo al Coronavirus, ma pure alla peste nera. Irresponsabile e bifolco”.

Emanuela Francini



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