Il Napoli continua a giocare bene, però stavolta non arriva il successo. Gli azzurri impattano contro il Milan con il risultato di 2-2 e vedono sfilarsi dalla Roma il quinto posto in classifica. I rossoneri vanno in vantaggio con la rete di Hernandez, ma la qualità del Napoli non scema e questo porta alla rimonta firmata da Di Lorenzo e Mertens (aiutati comunque dalle sbavature di Donnarumma). La vittoria sfugge per un rigore molto dubbio, ma confermato dal VAR senza dare all’arbitro di campo La Penna la chance di rivedere l’azione: Maksimovic sembra toccare con la punta del piede la palla in possesso di Bonaventura e poi colpisce la gamba dell’avversario. Dal dischetto trasforma Kessie.
Il pallino del gioco è stato costantemente nelle mani degli uomini di Gattuso. Sono state diverse le palle gol a disposizione degli attaccanti azzurri, spesso sprecate più per demerito proprio che per merito dei difensori rossoneri. C’è bisogno di trovare una maggiore cattiveria sotto porta, perché nel momento in cui si subisce più di una rete come accaduto stasera, gli errori offensivi pesano ancora di più. La partita poteva essere indirizzata verso il Napoli già nel primo tempo e, come dichiarato dallo stesso Gattuso, bisogna lavorare su questo aspetto.
Ha pesato sicuramente anche il fatto che il Milan con le sue uniche vere sortite offensive è riuscito a colpire, mettendo in porta gli unici due tiri in porta effettuati. A maggior ragione è necessario per le sfide a venire aumentare la percentuale di realizzazione e la concretezza negli ultimi sedici metri da parte degli azzurri.
Se il Milan non ha avuto modo di giocare in scioltezza in attacco, il merito va soprattutto alla gara perfetta di Koulibaly. Il senegalese ha dimostrato stasera più che mai di essere realmente tornato ai livelli a cui aveva abituato fino alla scorsa stagione. Sempre presente in area di rigore, interventi precisi sia in anticipo e negli scontri uno contro uno, annullato un centravanti come Zlatan Ibrahimovic e anche avanzate palla al piede decise e pericolose per i rivali. Un Koulibaly così può davvero essere una perdita importante nel prossimo futuro se andrà via da Napoli.
Chi invece ha giocato sottotono è Lobotka. Preferito a Demme in regia, lo slovacco è sembrato spesso fuori dall’azione, facendosi vedere poco dai compagni per ricevere il pallone e innescare gli attaccanti con le sue verticalizzazioni. Avrà senz’altro pesato il fatto che quella di oggi era la sua seconda partita consecutiva da titolare e che Lobotka non è ancora in perfetta condizione per poter reggere due partite in tre giorni, ma la sua partita non è stata sicuramente positiva.
Salvatore Emmanuele Palunbo