E’ stato tratto in arresto Angelo Esposito, nato a Napoli, che dopo aver segregato la moglie incinta in casa, l’ha massacrata di botte.

L’uomo aveva accompagnato la moglie nel pomeriggio del 13 luglio presso l’Ospedale San Giovanni Bosco dove i medici le avevano diagnosticato diverse fratture, ecchimosi su tutto il corpo e alla successiva visita ginecologica avevano purtroppo constatato la morte del feto.


Allertata la Squadra Mobile ha provveduto a raccogliere tutte le informazioni del caso e ha potuto accertare che i maltrattamenti fisici e psichici risalivano al 2016 e che “le condotte aggressive si sono intensificate dal mese di marzo 2020, quando l’uomo l’ha segregata all’interno dell’abitazione familiare picchiandola con violenza quotidianamente”, come si legge in una nota.

Una delle tante storie di violenza domestica peggiorata con l’inizio del lockdown quando a causa dell’emergenza Coronavirus e delle misure restrittive adottate per il contenimento del contagio, la donna è stata costretta a restare chiusa in casa e si è ritrovata prigioniera del suo aguzzino. Un’escalation di violenza che si è consumata tra le mura domestiche, per anni e che ha raggiunto il suo culmine con il ricovero della donna e la morte del bambino che portava in grembo.


In seguito a quanto appurato, la IV Sezione (fasce deboli) della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per reati di maltrattamenti aggravati e lesioni pluriaggravate commesse a danno della moglie. Il provvedimento è stato eseguito dalla Squadra Mobile nella serata del 14 luglio.



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