Come previsto dall’agenda politica, il Ministro Roberto Speranza è intervenuto, prima in Senato e poi alla Camera del Deputati, in merito al nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sull’intero territorio nazionale”.
Secondo quanto si legge il Dpcm 14 luglio 2020 proroga al 31 luglio 2020 le misure previste dal precedente, e riconferma le disposizioni emanate dal Ministro della Salute il 30 giugno 2020 e 9 luglio 2020.
Sebbene il Governo, come tutte le parti sociali interessate, riconosca la necessità per il nostro Paese di ripartire, reputa di doverlo fare con “giudizio”. La parola d’ordine è “Non abbassare la guardia”. Troppo alto il prezzo pagato sino ad oggi per un virus che ha colpito il cuore dell’Italia: morti, disoccupazione, “nuovi poveri”, difficoltà nel riavviare il motore dell’economia. Eppure la prima regola per poter sperare di affrontare i prossimi mesi per “convivere con il virus , sino al vaccino” è proprio quella di non dimenticare, di non sottovalutare un contagio che, anche se in misura meno eclatante continua a diffondersi e a mietere vittime.
Rispettare le norme di sicurezza predisposte, gli accorgimenti suggeriti, le indicazioni fornite, si rivelano giorno dopo giorno sempre più determinanti. Sono i comportamenti individuali a compromettere spesso il buon andamento della lotta al coronavirus. “Anche nella comunità scientifica si dibatte legittimamente dinanzi ad un virus nuovo. Ma nessuno – ha sottolineato il ministro della salute Roberto Speranza – lo ripeto nessuno, dice che non bisogna mettere le mascherine, che non bisogna rispettare la distanza minima di un metro e che non bisogna rispettare le norme igieniche, a partire dal lavaggio frequente delle mani. Tre semplici regole, ma essenziali che possono farci gestire questa fase di convivenza col virus”.
Il ministro ha, inoltre, spiegato che: “Senza la sicurezza sanitaria non c’è legge di bilancio, investimento pubblico o privato, finanziamento europeo, in grado di farci recuperare il terreno perso in questi mesi. Per convivere con il virus, sino al vaccino, per riaccendere tutti i motori della nostra economia, per affrontare i gravi problemi sociali che vediamo crescere nel nostro Paese, non dobbiamo arretrare di un millimetro sulle misure di prevenzione. In coerenza con questa impostazione il governo intende adottare, a seguito di questo passaggio parlamentare, un nuovo DPCM che proroghi le misure attualmente vigenti sino al 31 luglio. Le principali sono:
– Obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi
– Obbligo di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro
– Il divieto di assembramenti
– Sanzioni penali per chi viola l’obbligo di quarantena
– Divieto di ingresso o quarantena per chi arriva da Paesi extra Eu e controlli più stringenti su aeroporti, porti e luoghi di confine.
E su quest’ultimo punto non nasconde la sua preoccupazione il Ministro della Salute che attento ai numeri e alle notizie provenienti da tutto il mondo, invita a non sottovalutare un virus, dimostratosi sin dall’inizio subdolo e insidioso, pronto e ripresentarsi al minimo segno di disattenzione e soprattutto capace di annidarsi in soggetti asintomatici. Proprio per questo motivo il Governo ha previsto controlli più severi sui voli provenienti da paesi ritenuti a rischio e ha riconfermato il divieto di ingresso e transito nel nostro Paese, per chi, nei quindici giorni precedenti, abbia soggiornato in uno dei paesi considerati a rischio: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kossovo, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia. Una misura ritenuta dal ministro quanto mai preventiva e necessaria considerata l’alta percentuale di contagiati, la presenza in questi territori di sistemi sanitari fragili e una raccolta dati incompleta e parziale. Obbligo di quarantena, inoltre, per gli arrivi dai Paesi extra Ue ed extra Schengen. Monitoraggio più attento anche per gli sbarchi “sulle nostre coste – ha aggiunto Speranza – con rigorosi controlli sanitari ed obbligo di quarantena per tutti coloro che arrivano. Nessuna sottovalutazione può essere ammessa”.
Riconfermate tutte le misure di contenimento e prevenzione nelle stazioni aeroportuali e marittime, ai terminal crociere e presso le banchine di imbarco/sbarco passeggeri. Restano obbligatorie le norme di prevenzione e contenimento quali percorsi differenziati; distanziamento; uso di mascherine laddove non sia possibile la deroga al distanziamento interpersonale di un metro; installazione di dispenser per il gel, sanificazione e rilevazione della temperatura corporea.
Sugli aeromobili gli indumenti personali dovranno essere collocati in appositi “contenitori monouso consegnato dal vettore al momento dell’imbarco, per evitare il contatto tra gli indumenti personali dei viaggiatori nelle stesse cappelliere”, si potrà portare un bagaglio a mano di dimensioni tali da poterlo inserire nelle cappelliere e i viaggiatori dovranno assumersi l’impegno, al fine di definire la tracciabilità dei contatti, di comunicare anche al vettore ed all’Autorità sanitaria territoriale competente l’insorgenza di sintomatologia COVID-19 comparsa entro otto giorni dallo sbarco dall’aeromobile.
Sui treni a lunga percorrenza torna la possibilità di poter usufruire del servizio di ristorazione “con modalità semplificate che evitino il transito dei passeggeri per recarsi al vagone bar. In particolare, il servizio è assicurato con la consegna “al posto” di alimenti e bevande in confezione sigillata e monodose, da parte di personale dotato di mascherina e guanti”. Incentivate inoltre le prenotazioni online per evitare assembramenti e monitorare i passeggeri per identificare possibili casi di positività.
Per quanto riguarda il lavoro, la modalità a distanza viene raccomandata ove possibile, mentre sui posti di lavoro sono prorogati tutti i protocolli di sicurezza anti-contagio: la distanza interpersonale e “laddove non fosse possibile, l’adozione di strumenti di protezione individuale. Incentivate, come già previsto dal precedente Dpcm, “le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali”. Prorogata anche la possibilità di incentivare ferie e congedi retribuiti per i dipendenti.
Riconfermato anche quanto deciso in merito alle attività sportive, in gran parte già ripartite, fatta eccezione per gli sport da contatto come il calcetto la cui decisione è stata rimandata alle Regioni.
Restano in vigore anche tutte le norme per l’accesso e l’utilizzo delle spiagge “a condizione che le regioni e le province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica”.
Posticipata l’apertura di discoteche al 31 luglio, mentre restano seri dubbi per sagre e fiere dove possono facilmente verificarsi assembramenti e per le quali il Governo demanda alle Regioni la possibilità di decidere in autonomia tenendo conto della situazione sul singolo territorio. Limitazioni perviste anche per le feste private per le quali va evitato l’assembramento e viene consentito il servizio a buffet solo a condizione che le cibarie e le bevande vengano servite da camerieri dotati di mascherina.
Limitate e monitorate le visite negli ospedali e nelle case per anziani e alle singole direzioni sanitarie il compito di adottare le opportune misure per prevenire eventuali contagi.
Il ministro ha poi sottolineato i quattro fronti ritenuti dal governo prioritari.
Innanzitutto la ricerca di un vaccino disponibile per tutti nel minor tempo possibile per il quale l’Italia è in prima linea, grazie alla collaborazione con Francia, Olanda e Germania. “L’accordo che abbiamo firmato con Astrazeneca prevede la produzione di 400 milioni di dosi di cui 60 entro la fine dell’anno. È una bella notizia che il vettore virale del vaccino di Astrazeneca, su cui ha lavorato in primis l’università di Oxford, è fatto a Pomezia, mentre l’infialamento avverrà ad Anagni. L’Italia c’è. Con i suoi cervelli e con le sue competenze. Continua poi in questi giorni il confronto con gli altri Paesi europei per chiudere accordi con altri candidati vaccini credibili. Interloquiamo, a 360 gradi, con tutti i potenziali produttori”.
In secondo luogo il potenziamento degli ospedali Covid. Tanti i progetti pervenuti all’esame del ministero che garantiranno di “rafforzare la nostra rete dell’emergenza, delle terapie intensive e sub intensive e contemporaneamente rendere più sicuri i nostri ospedali superando qualsiasi forma di promiscuità tra la rete CoviD e quella non Covid.
Importantissimo anche investire sul personale sanitario. Questo lungo periodo di emergenza, che ha visto canalizzate tutte le figure professionali presenti sul campo, nella lotta al coronavirus, ha messo in evidenza la necessità di nuove forze, di ulteriori nuove assunzioni che possano rafforzare il sistema sanitario italiano.
Ultimo, ma da sempre al centro dell’attenzione e delle preoccupazioni del governo e delle famiglie è il problema della riapertura in sicurezza delle scuole. Un punto fondamentale che vede contrapporsi le diverse forze politiche, sindacati, professionisti e famiglie. Il ritorno sui banchi di scuola di milioni di studenti è al centro delle polemiche da mesi. Occorrerà monitorare ciò che accadrà nei prossimi mesi, predisponendo tutte le misure preventive e di contenimento del contagio e offrendo agli operatori scolastici e alle famiglie la sicurezza per un rientro sereno a scuola.
“Innanzitutto stiamo lavorando alla definizione di una strategia organica di prevenzione. Il personale scolastico sarà sottoposto ad indagine sierologica. Il commissario Arcuri ha già bandito la gara per i kit. Poi è allo studio un modello di test molecolari a campione per monitorare la popolazione scolastica durante il corso dell’anno. Il comitato tecnico scientifico farà a settembre un’ulteriore verifica sulle modalità di ripresa in piena sicurezza delle lezioni anche relativamente all’utilizzo delle mascherine e al distanziamento, ovviamente sulla base dell’andamento del contagio. Una cosa a me sembra certa ed indiscutibile – ha concluso Speranza -: le scuole frequentate dai nostri figli e nipoti riapriranno. Sono un valore fondamentale del Paese a cui dedicheremo ulteriori ingenti investimenti economici e finanziari. A scuola dovranno esserci misure di precauzione all’altezza della situazione. A scuola si deve poter andare in piena sicurezza”.
Bianca Di Massa