Arriva da Napoli la svolta nello screening di massa con un tampone, affidabile come quello tradizionale, ma estremamente rapido ed economico. Il nuovo tampone è in grado di rivelare la positività al virus SARS-Cov-2 in appena tre minuti e in caso di forte carica virale anche in appena un minuto.


Il brevetto è di un’azienda napoletana, la Cosvitec, che ha sviluppato questo rivoluzionario kit per il rilevamento rapido del virus in collaborazione con il Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” dell’Università di Napoli Federico II

“Il test rapido è infatti altamente sensibile, specifico, ed accurato e ha la stessa affidabilità dell’attuale tampone”. Confermano dall’azienda e aggiungono: “Il tampone, chiamato CoVFast, naso faringeo che viene eseguito sul soggetto esattamente come il tampone classico, poi viene immerso in una soluzione colloidale che cambia colore solo in caso di positività al virus, entro tre minuti. Non necessita di strumentazioni, laboratori certificati e personale specializzato. Può essere eseguito infatti con una semplice provetta. Si tratta di una svolta rivoluzionaria, grazie a CoVFast si potranno condurre facilmente screening di massa. Fino ad oggi un grande limite è stato rappresentato proprio dalle costose apparecchiature e dalla necessità di impiegare personale specializzato. Altro fattore rilevante è il costo irrisorio del test, molto inferiore rispetto a quello del tampone classico».


Il direttore generale Cosvitec, Sergio Bolletti Censi, ha infatti confermato che potrebbe essere una rivoluzione, ad esempio, per il settore turistico in grande difficoltà, ma anche per la ripartenza delle scuole a settembre e per i luoghi dove si possono creare assembramenti come concerti, eventi pubblici o sportivi. «Il tampone CoVFast si presta allo screening di massa. In soli tre minuti si può avere un risultato affidabile. Oggi le sinergie sono fondamentali – ha concluso Bolletti Censi – proprio come dimostra la collaborazione con il team del professor Velotta della Federico II».

Ed è proprio il professore Velotta a spiegare le peculiarità del CoVFast: «Abbiamo una soluzione colloidale di nanoparticelle d’oro che cambia colore in presenza del virus, una variazione abbastanza netta che può essere vista anche ad occhio nudo in caso di alta carica virale. Dopo alcuni test preliminari effettuati all’Ospedale Cotugno di Napoli abbiamo confrontato il nostro metodo con quello ufficiale basato su tecniche di biologia molecolare (PCR)».


Su 100 tamponi analizzati, di cui solo la metà di pazienti positivi è stato possibile stimare sensibilità e specificità entrambe superiori al 95%. Inoltre la lettura dei tamponi è stata possibile con un semplice spettrofotometro, cosa che necessita di solo un paio di minuti. «Naturalmente – conclude Raffaele Velotta –  il lavoro non è finito, ma questi risultati sono molto incoraggianti e ci spingono a continuare una ricerca che sta entusiasmando tutti i partecipanti».



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