Come vengono classificati i decessi Covid. Un viaggio nei documenti ufficiali

“Dall’inizio dell’epidemia alle ore 11 del 14 luglio 2020, sono stati riportati al sistema di sorveglianza 243.316 casi di COVID-19"

Facciamo un breve viaggio all’interno dei documenti dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istat.

Il rapporto sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a Covid-19 in Italia viene aggiornato periodicamente da Epicentro, che si occupa dell’Epidemiologia della sanità pubblica per l’Istituto Superiore di Sanità.

Guardando l’aggiornamento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità “Epidemia Covid-19”, redatto al 14 luglio 2020, notiamo che la pubblicazione rivela quanto segue: “Dall’inizio dell’epidemia alle ore 11 del 14 luglio 2020, sono stati riportati al sistema di sorveglianza 243.316 casi di COVID-19 diagnosticati dai laboratori di riferimento regionale come positivi per Sars-Cov-2 (1.467 casi in più rispetto al 7 luglio 2020) e 34.066 decessi (115 decessi in più rispetto al 7 luglio 2020).

tabella mortalità casi virus ISS
Tabella ISS mortalità casi virus

La tabella 2 mostra la distribuzione dei casi e dei decessi segnalati per sesso e fasce di età decennali.

L’informazione sul sesso è nota per 243.297/243.316 casi; 131.598 casi sono di sesso femminile (cioè il 54,1%)”.

Viene poi specificato che “nelle fasce di età 0-9, 10-19, 60-69 e 70-79 anni, si osserva un numero maggiore di casi di sesso maschile rispetto a quello di casi di sesso femminile.

classificazione decessi ISTAT

Seguono i due pdf integrali dell’Istat:

“Indicazioni per la compilazione della scheda di morte” - ISTAT 1
“Indicazioni per la compilazione della scheda di morte” – ISTAT, foglio 1
“Indicazioni per la compilazione della scheda di morte” - ISTAT 2
“Indicazioni per la compilazione della scheda di morte” – ISTAT, foglio 2

Ora considerando questi dati, per avere un’idea completa della situazione siamo andati a vedere che l’ISTAT nelle “Indicazioni per la compilazione della scheda di morte”, sotto la voce “Indicazioni per la compilazione della parte A in presenza di COVID-19“, descrive quanto segue: “Riportare sempre il COVID-19 – È importante riportare sempre l’informazione, confermata o sospetta, della presenza di COVID-19. Se si ritiene che il COVID-19 abbia causato direttamente il decesso, riportare questa condizione in parte I, anche se non c’è una diagnosi confermata. Riportare comunque la condizione indicando probabile o sospetta. Valutare se il COVID-19 è una probabile o sospetta causa di morte sulla base delle conoscenze e valutazioni al momento della compilazione. Se si è a conoscenza del fatto che è stato eseguito un test per COVID-19 riportare sul certificato il risultato (per esempio Test per COVID-19 positivo). Evitare il termine coronavirus perché non è sufficientemente specifico, in quanto non identifica in modo univoco il virus responsabile di COVID-19″.

Infografica ISS luglio 2020

Mentre analizzando l’infografica “Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia” al 9 luglio 2020, al punto 4 “Diagnosi di ricovero”, possiamo leggere: “Nel 91,8% delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con COVID-19″.

Andrea Ippolito



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