La Defender Europe 2020 in Grecia nel porto di Alexandroupolis

La nave "Endurance" sarà ormeggiata nel porto per consentire il trasporto delle truppe statunitensi, al fine di attraversare il paese fino al confine con la Russia

La più grande nave americana che sia mai entrata nel porto di Alexandroupolis dovrebbe essere già in loco, oppure arrivare la prossima settimana. La nave Endurance sarà ormeggiata nel principale scalo portuale greco ad est di Salonicco, per consentire il trasporto delle truppe statunitensi, al fine di attraversare il paese fino al confine con la Russia. Le attività saranno coordinate con i dirigenti della dodicesima divisione di fanteria motorizzata greca.

Alexandroupolis verrà utilizzato come uno dei principali porti di movimentazione europei, per l’esercito composto da decine di migliaia di truppe USA-NATO: Defender Europe 2020.

La Defender Europe 2020 in Grecia nel porto di Alexandroupolis

Alla fine del mese gennaio appena trascorso il Parlamento greco ha ratificato l’accordo con gli Stati Uniti (175 voti favorevoli e 33 contrari) per un’importante espansione della cooperazione militare. L’accordo di cooperazione e di mutua difesa era però stato siglato già ad Atene nell’ottobre 2019 scorso insieme al Segretario di Stato USA Mike Pompeo.‎ Questo accordo, che aggiorna quello originariamente firmato nel 1990 (quando il padre del Primo Ministro Kyriakos Mitsotakis era premier), prevede l’aumento delle attività congiunte nella Grecia centrale e settentrionale, tra Stati Uniti, Nato e Grecia presso le basi e le strutture militari greche di Larissa, Stefanovikio e Alexandroupolis.

Ma per gli Stati Uniti il porto di Alexandroupolis è talmente importante dal punto di vista strategico che intendono partecipare alla sua privatizzazione. L’ambasciatore degli Stati Uniti in Grecia Jeffrey Payette ha infatti dichiarato (settembre 2019) di aver visitato Alexandroupolis “più di qualsiasi altro ambasciatore degli Stati Uniti in Grecia”, ha ricordato che “questo riflette l’importanza geopolitica di questa città come porta di accesso al Mar Nero e alle regioni dei Balcani”.

Payette ha aggiunto inoltre che il porto della Grecia settentrionale “è un collegamento chiave per la sicurezza energetica europea, la stabilità regionale e la crescita economica, quindi gli Stati Uniti e la Grecia stanno collaborando per promuovere i nostri interessi comuni in materia di sicurezza ed economia”.

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Cos’è Defender Europe

DEFENDER-Europa 2020 è un esercizio multinazionale guidata dagli Stati Uniti d’America, che viene portata avanti con la partecipazione della NATO (l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico). Si tratta del più grande dispiegamento di forze armate statunitensi in Europa in oltre 25 anni (oltre 20.000 soldati schierati direttamente dagli Stati Uniti in Europa, 17 nazioni alleate e partner e circa 37.000 membri in servizio, l’invio di 85 carri armati Abrams, 45 mezzi corazzati per il trasporto del personale militare, mitragliatrici pesanti, mortai, etc.). Questo dispiegamento di forze, che si svolge dal 20 aprile al 20 maggio 2020, con movimenti di personale e attrezzature che si verificano da febbraio a luglio 2020, leggiamo dai report: “dimostra l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della NATO e la sua determinazione a sostenere i suoi alleati e partner europei”.

La Defender Europe in era Covid

Va detto che i movimenti all’interno dei territori europei continuano nonostante il Covid, la malattia che deriva dall’infezione da Sars-CoV-2. “L’esercitazione DEFENDER-Europe 20 continua con modifiche tenendo conto delle misure di salute e sicurezza COVID-19. I soldati si stanno esercitando secondo le raccomandazioni sulla salute e la sicurezza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le regole della nazione ospitante”, scrivono dallo SHAPE. Si avvisa poi che le operazioni sono continuate “entro i vincoli relativi al COVID-19 e alla salute e sicurezza del personale”. Ma si specifica anche che “alcune esercitazioni a guida alleata sono state annullate come misura precauzionale”.

Chiariscono ancora dal Quartier generale supremo delle potenze alleate in Europa, appunto lo SHAPE: “La sicurezza del nostro personale è sempre fondamentale. Il personale medico militare della NATO rimane vigile. Stanno monitorando qualsiasi potenziale impatto per le truppe NATO in addestramento o dispiegate nelle operazioni. Nonostante le preoccupazioni per il COVID-19, i nostri uomini e donne di servizio sono resilienti e continuano a svolgere la nostra missione Operazioni di comando alleato (ACO) in tutti i domini (aereo, marittimo, terrestre, informatico, spaziale) e a partecipare alle esercitazioni. Continuiamo a monitorare qualsiasi potenziale impatto sulla salute e sulla prontezza delle forze NATO schierate in operazioni, esercitazioni e missioni e reagiremo immediatamente quando necessario. SHAPE si concentra sul miglioramento della sua partecipazione agli esercizi mentre continuiamo a monitorare la situazione e ad adottare tutte le misure necessarie per proteggere la nostra gente”.

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Le parole del Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg

Prima di riportare le parole che il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha espresso alla Commissione per gli affari esteri (AFET) e alla Sottocommissione per la sicurezza e la difesa (SEDE) del Parlamento europeo il 21 gennaio 2020, prendiamo nota che in una interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione, effettuata dalla deputata Rosa D’Amato, del Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea, veniva non solo descritto quanto affermato da Stoltenberg sulla Defender Europe 2020, ma anche chiesto se l’Unione Europea avesse “contribuito all’organizzazione dell’operazione Defender Europe 2020”; se si poteva chiarire “il tipo di sostegno fornito dallo strumento Connecting Europe Facility e dallo sviluppo di infrastrutture dual-use alla creazione di un’Area Schengen militare”; inoltre se si intendevano “prendere delle misure preventive per proteggere la salute dei cittadini ed evitare un peggioramento della situazione sanitaria nei paesi membri interessati”.

“Tra poche settimane, avremo la grande esercitazione, Defender Europe 2020”

“…Credo nella cooperazione transatlantica perché, nonostante queste differenze, dobbiamo rimanere uniti, perché siamo più sicuri e protetti quando siamo in grado di stare insieme e affrontare sfide comuni”, afferma il Segretario NATO, il quale ricorda che: il Nord America e l’Europa stanno facendo più insieme di quanto sia stato fatto per molti anni.

“A volte – precisa Stoltenberg – leggo che gli Stati Uniti stanno lasciando l’Europa. Gli Stati Uniti non lasciano l’Europa. Gli Stati Uniti stanno effettivamente aumentando la loro presenza militare in Europa. È vero che dopo la fine della Guerra Fredda gli Stati Uniti, per buoni motivi, hanno gradualmente ridotto la loro presenza militare in Europa. È corretto. Ma negli ultimi anni gli Stati Uniti non hanno diminuito ma aumentato la loro presenza militare in Europa, con più truppe, più investimenti in infrastrutture, attrezzature più pre-posizionate… Tra poche settimane, avremo la grande esercitazione, Defender Europe 2020. E in quell’esercitazione, gli Stati Uniti schiereranno 20.000 truppe direttamente dagli Stati Uniti in Europa, nel più grande dispiegamento di forze statunitensi dalla fine del Guerra fredda“. Quindi Stoltenberg puntualizza che è “di fatto sbagliato dire che gli Stati Uniti stanno lasciando l’Europa”, ma che invece al contrario “ci sono più truppe statunitensi ora in Europa di quante ce ne siano state per molti anni”.

Viene chiarito che sono pronti nuovi gruppi tattici nella parte orientale dell’Alleanza, nei paesi baltici e in Polonia, al fine di intensificare gli sforzi per combattere il terrorismo. Poi si spiega che, ricordando i tagli alla spesa per la difesa dopo la Guerra Fredda da parte tutti gli alleati della NATO, ora invece “tutti gli alleati, inclusi tutti gli alleati europei, hanno iniziato ad aumentare la spesa per la difesa”.

Le tre sfide della NATO

“Nonostante ci si chieda se la NATO, il legame transatlantico, sia forte, la realtà è che si è rafforzata negli ultimi anni. Stiamo facendo più insieme di quanto abbiamo fatto per molti anni. E lo accolgo con favore perché avremo bisogno del Nord America e dell’Europa, della NATO che unisca il Nord America e l’Europa, del legame transatlantico, anche in futuro, per affrontare vecchie e nuove sfide”, aggiunge Stoltenberg, che passa poi a descrivere tre sfide in particolare, tra queste la lotta al terrorismo, che tralasceremo al momento approfondendo invece sulla altre due “sfide”: Russia e Cina (e nuove tecnologie).

 

Una sfida che dobbiamo anche affrontare insieme è la Russia“, dice il Segretario NATO, il quale procede ad esplicare la sua affermazione: “Come sapete, nella NATO abbiamo sviluppato quello che abbiamo definito un approccio a doppio binario nei confronti della Russia: deterrenza, difesa e dialogo. E non c’è contraddizione tra deterrenza, difesa e dialogo. In realtà, finché siamo forti, finché siamo uniti, finché siamo fermi, possiamo parlare anche con la Russia. La Russia è il nostro vicino. La Russia è lì per restare. Dobbiamo lottare per un rapporto migliore con la Russia. E il dialogo con la Russia non è un segno di debolezza. Il dialogo con la Russia è un segno di forza. E, naturalmente, abbiamo bisogno che Stati Uniti, Canada, Nord America forniscano le capacità necessarie per avere una deterrenza e una difesa credibili. Ma abbiamo anche bisogno che il Nord America intrattenga un dialogo significativo con la Russia”. Stoltenberg afferma successivamente di credere nel “controllo degli armamenti“, ma che per avere un controllo significativo degli armamenti bisogna affrontare anche il controllo degli armamenti con la Russia.

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“Tecnologia, intelligenza artificiale, piattaforme di armi autonome, big data. Tutte queste tecnologie emergenti cambieranno la natura della guerra tanto quanto la rivoluzione industriale. E abbiamo bisogno di tutta l’ingegnosità, di tutta la capacità del Nord America e dell’Europa insieme per essere in prima linea in questo sviluppo per mantenere il nostro vantaggio tecnologico. E questo è legato anche all’ascesa della Cina“, afferma Stoltenberg, il quale ammette quanto la Cina stia effettivamente investendo molto sull’intelligenza artificiale, nonostante il “vantaggio tecnologico” sia sempre stato statunitense, che quindi è necessario lavorare insieme all’Europa anche quando si tratta di tecnologia ed affrontare le conseguenze dell’ascesa della Cina. Va detto inoltre che la Cina al momento ha il secondo budget per la difesa più cospicuo del mondo (negli ultimi cinque anni i cinesi hanno infatti schierato 80 nuove navi da guerra, cioè quanto l’intera marina britannica).

 

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