Una telefonata e una preghiera. L’ho ricevuta qualche giorno fa, era Vincenzo Viola che mi annunciava e affidava per la pubblicazione la sua decisione, combattuta, dolorosa, ma ben ponderata. La mail che mi sarebbe arrivata da lì a poco era accompagnata da due righe dedicate a me: “Grazie Direttore, ti allego tutto con un preghiera… se puoi, in futuro, aiuta l’Antares come puoi e come sai. L’Antares è una cosa difficile da spiegare anche per me e spero di non essere stato troppo prolisso in questo saluto/racconto”.


Ecco di seguito il saluto con cui Vincenzo Viola ha voluto ricordare le persone che sono stati vicini alla Protezione Civile di Volla e le tante cose, progetti e iniziative realizzate in questi anni.

Sono trascorsi 11 anni dalla mia nomina di Rappresentante Legale dell’Associazione Antares e dopo tante attività svolte e molti progetti realizzati sento l’esigenza di lasciare questo ruolo, una scelta che prendo con difficoltà visto l’orgoglio che provo nel rappresentare questa realtà.

In questi anni ho portato avanti il mio impegno con ferma determinazione ma oggi impegni lavorativi e personali mi impediscono di proseguire con serenità e doverosa attenzione.


L’orgoglio per questo ruolo è legato alla storia dell’Antares, fondata dal mio papà – un uomo che mi ha trasmesso l’essenza del volontariato e insegnato ciò che significa dedicarsi al prossimo, insegnandomi soprattutto la cultura di una materia vasta e complessa racchiusa nella definizione di “protezione civile” – la nostra è l’associazione più longeva e attiva nel panorama associativo vollese; un contesto complesso e non sempre sostenuto adeguatamente dagli amministratori locali.

Sono stato spesso in contrasto con chi ha amministrato Volla ribadendo con forza l’importanza di rivolgere la dovuta attenzione al settore protezione civile e a investire nel volontariato che, soprattutto nel corso dell’emergenza Covid, si è dimostrata l’unica vera forza motrice in un momento in cui tutti, giustamente preoccupati, si defilavano. Noi, volontari di protezione civile, siamo rimasti in prima fila a supporto delle forze dell’ordine e della nostra gente, portando avanti un lavoro che ha raggiunto il risultato che tutti speravamo: non far sentire la nostra comunità abbandonata a se stessa.


Terminare la mia esperienza a capo della struttura di volontariato in protezione civile, a conclusione di questa emergenza, consegna in primis a me stesso la consapevolezza che la mia comunità è fatta di persone meravigliose, perché dall’emergenza Covid emerge un solo dato importante ed è quello che Volla è un paese solidale, dove ci sono tante persone pronte ad aiutare il prossimo.

Di tutti questi anni conserverò ricordi bellissimi e amicizie che custodirò gelosamente, anche quelle che non posso più vivere quotidianamente perché se qualche amministratore può aver deluso, qualcun altro ha scritto la pagina più bella della politica e dell’impegno civico a Volla.

Mi riferisco ad Agostino Navarro, un uomo capace di andare oltre il ruolo ricoperto in qualità di Assessore alla protezione civile. Lui è stato volontario, amico, consigliere, confidente, critico quando serviva e il più grande sostenitore quando insieme abbiamo portato avanti progetti e obiettivi comuni; tra tutte le cose realizzate ho condiviso con lui la soddisfazione di riportare sul nostro territorio – a favore dei giovani vollesi – il servizio civile nazionale.



Gli obiettivi raggiunti in questi anni sono stati tanti, era infatti importante dotare l’associazione di un mezzo polivalente, attrezzature e divise, una sede operativa che attendevamo da vent’anni e soprattutto la capacità di saper diffondere una cultura della prevenzione e della cittadinanza attiva. Tutto realizzato attraverso un impegno concreto sul territorio, con interventi didattici nelle scuole e dimostrando la voglia di migliorare il nostro territorio riqualificando anche tutti i parchi pubblici di Volla.

Quello di restituire alla comunità luoghi non più fatiscenti, nasce dallo spirito di volontariato e di attaccamento al nostro territorio, diverso invece l’operato in emergenze che ha richiesto competenze diverse e la necessità di attrezzarci con motopompe idrovore al fine di fronteggiare adeguatamente l’ormai noto problema idrogeologico del territorio vollese.


Molte persone hanno creduto e supportato il lavoro che ho promosso e portato avanti in collaborazione con tutti i volontari Antares che negli anni si sono susseguiti e tra quelli che non mi hanno mai lasciato solo, è doveroso citare l’architetto Francesco Esposito – anche lui assessore alla protezione civile – e il Comandante della Polizia Municipale Giuseppe Formisano – funzionario a capo del settore protezione civile – perchè è solo grazie a tutti loro se in questi anni siamo riusciti a rendere l’associazione Antares una risorsa importante per Volla.

Sono stato onorato di ricoprire un ruolo che prima di me è appartenuto all’uomo che mi ha spinto ad aderire a questa realtà straordinaria e a lui rivolgo il mio ultimo pensiero: Giuseppe Maglione.

Lui mi ha insegnato tutto ciò che so in termini di operatività e spero di aver trasmesso un po’ della sua conoscenza e della sua esperienza a tutti i volontari con cui ho avuto la gioia di condividere questa mia lunga avventura fatta di campi estivi con tema “protezione civile”, villaggi della salute, prove di evacuazioni scolastiche, campagne informative contro i fuochi illegali e notti di capodanno trascorse a raccogliere botti inesplosi.


Tanto lavoro e impegno con indosso una divisa che ho rispettato e che amerò per sempre.

Con l’invito a chi legge di sostenere il volontariato in protezione civile con il proprio impegno e ringraziando tutte le persone che hanno condiviso questi anni con me, comunico le mie dimissioni.

Dr. Vincenzo Viola



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