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Aggressione al carabiniere: carcere per i cinque del branco di Castellammare di Stabia

Convalidato dal gip il fermo e il carcere per tutti gli indagati per l’aggressione, il pestaggio e il furto del portafogli ai danni di Giovanni Ballarò, Appuntato dei Carabinieri in servizio a Gragnano.

I cinque arrestati hanno confessato al giudice quanto avevano fatto nella notte tra sabato e domenica scorsa in piazza Principe Umberto a Castellammare di Stabia e per loro non poteva che essere confermato il carcere.


Il carabiniere, libero dal servizi e in ferie, dopo essersi qualificato come carabiniere era intervenuto per sedare una rissa conseguenza di un tamponamento tra scooter, ma il branco, anzi un doppio branco lo aveva aggredito con violenza a colpi di casco e persino con il tavolino in alluminio di uno dei bar della zona. Ballarò era stato lasciato privo di sensi sull’asfalto violentemente massacrato, aggredito alle spalle, come documentano le immagini dei video di sorveglianza, prima da un gruppo composto da tre giovani del rione Savorito, che lo aveva investito con uno scooter e successivamente malmenato. Nel giro di pochi secondi era intervenuto un altro gruppo di giovani del rione Santa Caterina. I componenti del doppio commando scagliatosi contro il carabiniere sono tutte persone vicine al clan D’Alessandro.

Il 39enne Appuntato dell’Arma stava provando a documentare la rissa con il proprio cellulare quando il branco lo aveva “punito” perché stava svolgendo il proprio dovere. Il carabiniere, ricoverato al San Leonardo di Castellammare già ieri aveva fatto sapere di stare bene e di essere già sulla strada della guarigione.


Sullo scooter era arrivato Ferdinando Imparato, alla guida, 27enne nipote di Salvatore «’o paglialone» il boss del rione Savorito. Dietro di lui in sella c’erano un 17enne già con precedenti, e il 22enne Giovanni Salvato. Il quarto uomo che si era inserito nel pestaggio è stato individuato nel 19enne Pio Lucarelli, figlio di Giovanni, anch’egli affiliato al clan D’Alessandro e nipote del boss detenuto Raffaele Di Somma ‘o ninnillo. Si sono aperte le porte del carcere anche per Manuel Spagnuolo, il 42enne accusato di aver approfittato dell’aggressione per portare via alla vittima il borsello. Resta a piede libero il 47enne, reo confesso, Antonio Longobardi che scagliò il tavolino colpendo alla nuca Ballarò.


Intanto domani a Castellammare di Stabia si terrà “Noi siamo di più”, una manifestazione di solidarietà al carabiniere organizzata da don Salvatore Abagnale e appoggiata dall’amministrazione guidata da Gaetano Cimmino che nei giorni scorsi aveva dichiarato: “Queste bestie hanno quasi ammazzato un militare, messo a soqquadro una città, sparso fango su Castellammare. Ci costituiremo parte civile contro di loro”.



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