Firmata la convenzione tra il Comune di Castellammare di Stabia ed Eav per l’istituzione del servizio gratuito di navette di collegamento tra il nuovo parcheggio, che sarà disposto nell’area antistante le Nuove Terme, e il centro cittadino di Castellammare.

La stipula, avvenuta presso i tavoli tecnici della sede di Eav, prevede l’avvio del servizio in via sperimentale tra l’1 settembre e il 31 dicembre 2020, salvo proroghe esplicitamente concordate, con l’istituzione di un sistema di navette che ogni giorno, ad intervalli di 20 minuti, effettueranno i collegamenti degli utenti dal parcheggio al centro cittadino e viceversa. Le corse avranno luogo, tra l’1 e il 15 settembre, tra le ore 9.00 e le ore 14.00 e tra le ore 15.40 e le ore 2.00. A partire dal 16 settembre fino al 31 dicembre, invece, avverranno tra le ore 8.00 e le ore 24.00. “Un servizio essenziale per l’attuazione del Piano Urbano di Mobilità, approvato dalla giunta comunale di Castellammare di Stabia, e per dotare la città di un’ampia area parcheggio e di un’infrastruttura che andrà a potenziare la mobilità cittadina”, ha spiegato il sindaco Gaetano Cimmino.



Parlare di pace è precoce ma sembra essersi pattuita una tregua tra l’amministrazione stabiese e Umberto De Gregorio, presidente dell’Ente Autonomo Volturno. Nelle ultime settimane, di fatto sono avvenuti dei feroci botta e risposta: un continuo rimbalzo di accuse, il pomo della discordia è stato sia il tema della stazione Castellammare Terme sia quello del tunnel di Varano.

Sembrano entrambe le questioni essere state affrontate di petto. “Io e il presidente di Eav Umberto De Gregorio abbiamo convenuto, d’intesa, di avviare un tavolo tecnico al fine di individuare il più idoneo percorso per giungere in tempi brevi alla riapertura della stazione”, ha annunciato Cimmino. Negli scorsi mesi De Gregorio ha palesato l’intenzione di riattivare la fermata presso le Antiche Terme, ferma da ben vent’anni, soltanto in caso di riapertura dello stabilimento. Una proposta su cui Palazzo Farnese ha immediatamente esposto dissenso: “Inaudibile. La fermata è una posizione strategica per lo stabilimento Fincantieri, per il centro storico e per il collegamento tra il centro cittadino e l’area a sud della città dove insiste un bacino importante in termini di flussi turistici ed economici per il nostro territorio”. Alla luce di ciò, sembra essersi designato l’inizio di un accordo per rendere la fermata agibile in tempi celeri, senza l’implicazione di una riapertura termale.



“L’incontro odierno è stato anche un’occasione per chiarire alcuni aspetti relativi al progetto sulla tratta della Circumvesuviana Torre Annunziata-Castellammare, in attesa della definizione dell’iter procedurale sulla variante in corso”, ha sempre annunciato Cimmino ai concittadini stabiesi. Dopo vari stop and go e caos istituzionali, si è sulla via dell’intesa. Finanziata dalla Regione Campania, la realizzazione del traforo di Varano finalizzato al raddoppio dei binari della Circumvesuviana da Torre Annunziata fino alla stazione di Castellammare Centro, ha aizzato non poche polemiche. Il sindaco Cimmino più volte si è appellato alla Procura ed alla Città Metropolitana per sospendere i lavori in atto nel cantiere in via Grotta San Biagio. Anche la cittadinanza si è fatta sentire ed ha richiesto lo stop. La X edizione del “E Mò Pedala” dell’associazione Gli Amici della Filangieri è stata dedicata alla tematica. “Siamo contrari all’opera in atto – hanno fatto sapere sui loro canali social – non solo per la scarsa partecipazione dei residenti e delle associazioni ambientaliste e tecniche nel processo decisionale di cui manca una narrazione veritiera, ma anche per motivi archeologici e ambientali.  Siamo da sempre favorevoli ad una mobilità alternativa, non riteniamo necessario e utile per la collettività un simile lavoro”.

Ancora, i comitati dallo slogan “No Al Traforo di Varano” hanno indetto petizioni. Queste hanno raccolto centinaia di firme, flash mob e proteste sotto la sede del Comune. “Non bucate la nostra terra e la nostra storia”, così il grido di aiuto di una mobilitazione sorta nel tentativo di frenare un’opera che oggettivamente deturpa e danneggia sia il paesaggio della collina sia il patrimonio archeologico dato da Villa Arianna e Villa San Marco.

Emanuela Francini



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