Sono tre i casi di coronavirus riscontrati a “La Sonrisa”, il famoso ristorante del Boss delle Cerimonie. Le tre persone facevano parte dello staff del ristorante e appartengono tutti allo stesso nucleo familiare: sono ora tutte ricoverate presso l’ospedale Cotugno di Napoli e sembrano essere in buone condizioni.



Partito immediatamente il contact tracing prima su tutto il personale della struttura di Sant’Antonio Abate e poi su quanti sono stati al Castello negli ultimi 15 giorni. Intanto la struttura, come richiesto già ieri dall’Asl e ratificato da Ilaria Abagnale, sindaca della cittadina ai piedi dei Lattari, è attualmente chiusa al pubblico.

Ovviamente il ristorante potrebbe già riaprire nei prossimi giorni, non appena conclusi i test sui dipendenti, che potrebbero aver avuto contatto con i tre positivi, e sanificati tutti gli ambienti della struttura, a confermarlo proprio la sindaca che parla di “misura preventiva e precauzionale”. Sono stati eseguiti 72 tamponi sul personale e i familiari dei quali si attende l’esito.


L’attività del ristorante, quindi, è stata sospesa e gli ospiti dell’albergo nel frattempo sono stati trasferiti in altre strutture, mentre anche le cerimonie già programmate in questi giorni sono state rinviate.

L’ordinanza di chiusura recita: “In considerazione delle indagini epidemiologiche in corso, la persona positiva, nei 14 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi, ha frequentato la struttura ed ha avuto contatti con molti soggetti impegnati nell’attività è stata proposta, a tutela della salute pubblica, di emettere ordinanza a carico della società predetta di sospensione temporanea di ogni attività ristorativa e recettiva, almeno fino all’acquisizione delle risultanze dei tamponi effettuati”

Il contagio sarebbe partito da un 55enne che inizialmente aveva accusato dei sintomi che consigliavano il ricovero presso il nosocomio napoletano dove tutt’ora si trova. Il virus sarebbe stato contratto all’estero nel corso di un soggiorno che la famiglia aveva deciso di organizzare per le vacanze. Alla manifestazione dei primi sintomi l’intero nucleo familiare sarebbe rientrato in Italia anticipatamente e si sarebbe posta in isolamento volontario, una scelta che sicuramente potrebbe aver limitato il contagio ad altri dipendenti e ospiti del Castello per matrimoni e cerimonie, più nota d’Italia.

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