Erano le 6 di ieri pomeriggio a Washington, la mezzanotte in Italia, quando gli uomini della sicurezza della Casa Bianca hanno interrotto la conferenza stampa giornaliera che il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, stava tenendo alla presenza di molti giornalisti, invitandolo ad uscire dalla sala stampa.
Nessun allarmismo, solo un breve accenno e il Presidente si è allontanato con calma e tranquillità.
La sicurezza, infatti, era stata allertata da alcuni colpi di fuoco esplosi all’esterno della Casa Bianca e ha provveduto, come da protocollo, a mettere in sicurezza il Presidente e a chiudere l’intero edificio senza che nessuno potesse entrare o uscire.
Non è trascorso però molto tempo e Trump è rientrato spiegando ai giornalisti, rimasti chiusi dentro, l’accaduto ed assicurando loro di essere stato condotto semplicemente all’esterno della sala che ospitava i giornalisti, ma mai nel bunker della Casa Bianca.
Aila domanda dei cronisti se fosse scosso dall’episodio, il tycoon ha risposto con calma e sicurezza: “Vi sembra che tremi? – aggiungendo – mi fido dei Servizi, con loro mi sento al sicuro… il mondo è un posto sempre pericoloso e la sparatoria potrebbe non avere nulla a che fare con me”.
La sparatoria è avvenuta all’angolo tra la 17th Street e Pennsylvania Avenue, vicino a Lafayette Park. Secondo le testimonianze raccolte, si sono uditi degli spari proprio all’esterno della Casa Bianca seguiti dall’urlo di una donna. Una persona armata e sospetta è stata rintracciata e colpita al petto dai Servizi di sicurezza e successivamente trasportata in ospedale. “Non ci sono altri feriti – ha precisato Trump, aggiungendo con orgoglio – i Servizi di sicurezza sono fatti da persone fantastiche, il meglio del meglio”.
Dopo aver assicurato che le indagini faranno il loro corso, Trump ha ripreso la conferenza stampa facendo il punto della situazione sull’andamento dell’emergenza coronavirus e sulla ricerca di un vaccino per debellare la pandemia che potrebbe essere pronto entro la fine dell’anno.
Mimmo Lucci