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Zona rossa a Sant’Antonio Abate, esposto della Regione contro La Sonrisa: “Comportamenti irresponsabili”

Rischia di finire a carte bollate la vicenda relativa alla mini – zona rossa di via Croce Gragnano. La Regione Campania presenta un esposto alle forze dell’ordine contro i proprietari dell’hotel La Sonrisa (dove si è sviluppato il focolaio con al momento 30 contagiati). Il motivo? Mancano gli elenchi dei partecipanti a matrimoni, cene e feste elettorali. La Regione ha denunciato la vicenda con un esposto, chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine per ottenere quei nomi. Scrive l’Unità di crisi regionale: “Nella zona rossa istituita a Sant’Antonio Abate, in relazione ai casi positivi registrati tra i partecipanti a numerosi eventi presso la struttura ricettiva ‘Sonrisa’, sono stati sottoposti a tampone negli ultimi due giorni oltre 400 cittadini.



Di questi, al momento, sono risultati positivi altri 4 abitanti nella strada posta in quarantena, che si aggiungono ai casi registrati nei giorni scorsi. Da questa mattina sono state attivate nel Comune di Sant’Antonio Abate 15 postazioni per sottoporre a tappeto, ai test rapidi, l’intera popolazione che conta circa 20mila abitanti. Tra oggi e domani l’intero screening di massa sarà completato”. Ma questo non basta a spegnere il focolaio. Bisogna avere la mappa di tutti i contatti degli ospiti del Castello delle Cerimonie. “E’ urgente e necessario che la struttura ricettiva, come già da reiterate richieste ufficiali dell’Asl Napoli 3, fornisca gli elenchi e dia indicazioni precise su tutti i partecipanti ai vari eventi, feste e iniziative di qualsiasi tipo, che si sono svolte nelle ultime settimane.



Finora è stato possibile ricostruire i contatti per sole poche decine di partecipanti. Della mancata esibizione degli elenchi è stata già informata l’autorità giudiziaria. Il Presidente della Regione ha invitato la direzione dell’Asl a richiedere ufficialmente l’impegno diretto e immediato delle forze dell’ordine affinché vengano forniti gli elenchi di quanti hanno partecipato agli eventi – per poter procedere all’individuazione tempestiva di eventuali altri contagi – e perché vengano perseguiti comportamenti irresponsabili che vanno oltre il tollerabile”.



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