In occasione delle prossime elezioni comunali a Pomigliano d’Arco nella giornata di ieri hanno avuto luogo due eventi di rilievo, l’uno tenutosi al “Centro Giorgio La Pira”, in cui i quattro candidati alla carica di sindaco che si sono confrontati in merito alle prospettive culturali per la città pomilia. Specificatamente il professore Gianluca Del Mastro, appoggiato da diverse liste, che hanno messo d’accordo il Partito Democratico ed il Movimento dei Grillo-Casaleggio, ma non altre liste civiche di “centrosinistra”, che supportano l’avvocato Vincenzo Romano, sull’altro fronte  la dottoressa Elvira Romano, erede del primo cittadino uscente dottor Raffaele Russo detto Lello, e dalla cui costola si sono scissi il già presidente del Consiglio Comunale signor Maurizio Caiazzo, imprenditore.

Sempre in serata, a Piazza Mercato, l’avvocato Vincenzo Romano ha presentato i suo programma elettorale ed i candidati della “sua” coalizione.

Come sempre in periodo elettorale alto è il rischio della “pollicitatio”, delle promesse elettorali, -che ricordiamo già per il Diritto romano non erano vincolanti-, alta la possibilità di fare politica al microscopio, cercando di indagare sul passato dei candidati, di screditarli, di ricercare il batterio, che spesso è una Escherichia Coli, raramente dannosa, più spesso necessaria. Si tratta della politica peudogiornalistica di cui, ahimè, è figlia la Seconda Repubblica e che si è acuita, grazie ai social ad al Big Brother di orwelliana memoria, nella cosiddetta Terza Repubblica.

La competizione elettorale, nostra speranza, ci piacerebbe limpida e chiara, ed al servizio di tutti. Rispolverando il tesoro sepolto di questa magnifica città, a guisa del maialino di Sant’Antonio Abate che scavando scoprì le pietre preziose che consentirono a Pompeo Magno di fondare questo borgo, ai piedi del Monte Somma. Quando l’esercito era stremato, diede conforto, rinfrancò.

L’ideale sarebbe eliminare la parola competizione e lavorare tutti per il bene, l’utilità ed il servizio dei cittadini, particolarmente degli adolescenti, che sono i costruttori e che stanno plasmando questo mondo, si spera post-pandemico, e dei bambini che sono il futuro, e degli anziani che preserveranno la memoria, la Gedachtins.

In occasione della ricorrenza di Santa Teresa di Calcutta, spero che la medesima sia da exemplum, assieme a San Giovanni Paolo II Magno. Hanno cambiato il mondo con un sorriso. Con l’umiltà di quel sorriso che, parafrasando Edith Stein, abbraccia l’anima. Per fare grandi cose occorre agire con semplicità ma con profondità, e con il cuore rivolto sempre ad un ideale superiore di Bene e di Bellezza e sempre guidati dall’Amore. Se i politici negassero sé stessi ed ogni etalagia per il prossimo, negandosi si scoprirebbero, carpendo il loro esser sé stessi più autentici, che è un esser per gli altri, il compimento dell’individuo che solo con gli altri e per gli altri può essere una persona, non un utensile. Il principio cardine del Cattolicesimo e della nostra Carta Costituzionale.

Pomigliano d’Arco non può più limitarsi ad essere considerata la città delle fabbriche, ma ha perle, oro, avorio, smeraldi, che sono la cultura, il suo passato, e che noi tutti, dicendolo da orgoglioso pomiglianese, dobbiamo contribuire a trarre fuori. Maieuticamente.

Giovanni Di Rubba

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