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Scuola, fornitura di “banchi a rotelle” per 45 milioni di euro. Interrogazione della Lega

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Il 26 di agosto dal commissario del Governo Domenico Arcuri parte l’assegnazione della produzione di 180mila banchi con le rotelle.

Questi banchi venivano appaltati per 44 milioni di euro alla Nexus Mode Srl.


Come poi ha avvisato Claudio Borghi sembra che il titolare risulti “essere elettricista presso un’altra società che fa servizi per eventi anche del Governo”.

Il parlamentare della Lega dice inoltre che i deputati della Lega della Commissione Finanze hanno fatto una “interrogazione sulla questione e magicamente il contratto viene annullato”.

Il deputato, che è anche consigliere comunale di Como, spiega inoltre dell’acquisto effettuato per 45 milioni, inoltre specifica che si tratta di una società con un solo dipendente che è domiciliata all’Arcigay di Ostia (Roma), come approfondisce anche Il Sussidiario. 

Matteo Salvini aggiunge a Fuori dal Coro, su Rete 4: “La Azzolina ha perso 4 mesi per cercare i banchi, andrò in Procura, ci sono appalti da decine di milioni di euro quanto meno sospetti”.

Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l’emergenza Covid, replica però alla trasmissione Cartabianca, su Rai3: “L’esistenza di contratti sospetti è destituita di fondamento”.

Nel frattempo “il contratto con la Nexus made Srl per la fornitura dei banchi ad altezza variabile non è stato mai perfezionato” spiegano da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa.

I nuovi banchi presentati dalla ministra Azzolina sono inoltre in contraddizione con le linee guida e di azione che gli alunni svolgono in caso di evacuazione per i terremoti e le calamità naturali.

Il primo posto dove si rifugiano i bambini è proprio sotto ai banchi, parliamo delle linee guida di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e di parecchie scuole italiane che hanno sviluppato propri piani di emergenza al riguardo.

Le denunce, anche se molto in ritardo, arrivano anche da altre forze politiche, come Forza Italia che con Lucio Malan parla di grosso spreco di risorse pubbliche.

Il vicepresidente dei senatori di Forza Italia infatti pone anche un’altra questione, scrive quindi dal suo profilo Facebook: “Su una popolare piattaforma cinese di compravendita se ne trovano a prezzi non superiori a 750 yuan cinesi. Sui mercati finanziari lo yuan è quotato oggi 0,1234 euro. Il prezzo dei banchi in non supera dunque i 92,55€, comprandone uno solo!”.

“Approfondendo, su altra piattaforma, si trova – continua Malan – maggiore dettaglio e prezzi in euro: 58,89€ cadauno per un acquisto di 2 pezzi, poi si scende a 53,77 per 50 pezzi, 50,35 sopra i 100 pezzi, 41 euro per 1000 pezzi. Un’altra azienda propone 36,70€ al pezzo per ordini sopra le 5000 unità. Insomma, il prezzo accettato dal governo italiano va da tre a sette volte quello che si trova per quantitativi enormemente inferiori”.

Ma questa anomalia era già stata diffusa online e sulle piattaforme social, in tempi insospettabili, da alcuni cittadini e da giornalisti indipendenti.

Resta il fatto che i banchi a rotelle della Azzolina e di Arcuri non sarebbero serviti al distanziamento, come ci hanno fatto credere, ma a ben altro, infatti come dice Franco Lorenzoni sulla rivista “Internazionale“: “La scelta dei banchi rivela un’idea di scuola e di società”.

Molto interessante ed illuminante è però anche la posizione di Enzo Pennetta, il quale spiega che il banco a rotelle, come dicevo sopra, non serve affatto al distanziamento.

“A cosa serve un banco a rotelle se lo scopo è mantenere la distanza?”, si chiede il docente di scienze naturali.

Il banco in questione è stato realizzato qualche anno fa negli USA per la didattica 2.0 senza libri e solo con pc e tablet.

Infatti, Pennetta afferma: “Dobbiamo dire NO a questi tipi di banchi…perché una riforma imposta in questo modo rivela il carattere autoritario ed elitario di un tipo di governo e di potere che intende imporre delle scelte camuffandole sotto urgenze di salute e di altri allarmi ambientali e sociali, ma facendo passare invece un’agenda ed un modello di società e di uomo che è un qualcosa che assolutamente non è possibile accettare”.

Andrea Ippolito



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