Un mondo fantastico, tenero e disperato affiora dalle tante lettere che Vincent Van Gogh scrisse all’adorato fratello Theo, gallerista, che si occupò di lui tutta la vita.
Un’energia vitale pazzesca, quasi indomabile. La consapevolezza, a volte straziante, di essere diverso dagli altri. In tutto. Nel vivere, nei rapporti umani ma soprattutto nell’arte. L’uso dei colori, faticosamente raggiunto in anni e anni di studi e schizzi. La volontà, testarda, ostinata, di reinventare la realtà, di ridarcela attraverso la lente fantastica dei suoi occhi. Il non rassegnarsi alla totale indifferenza del mondo verso i suoi quadri, il ripartire mille e mille volte ancora verso un futuro che sperava, prima o poi, si sarebbe accorto di lui. Nonostante la miseria, gli stenti, la mancanza di cibo. E infine, la sua lenta ed inesorabile discesa verso la pazzia, che lo trascinò negli ultimi anni in piccoli manicomi di paese dove, spesso volontariamente, si rifugiava.
Una vita. Un artista. I suoi meravigliosi fuochi d’artificio che, piano piano, lo arsero vivo.
Tutto questo è lo spettacolo “Vincent Van Gogh, lettere a Theo” di Blas Roca Rey, in programma il 15 settembre alle ore 21 al Teatro Augusteo di Salerno, in esclusiva per la Campania. Spettacolo interpretato dallo stesso attore che sarà accompagnato dal maestro Luciano Tristaino, ai flauti.
“L’attore comunica tutto questo con voce vibrata e appassionata che spinge il pubblico all’ammirazione e all’applauso in una serata indimenticabile che si imprime a lungo nel nostro cuore”.