Anche Napoli si è unita al resto delle città italiane per rendere omaggio alla memoria di Willy, il ventunenne aggredito a Colleferro lo scorso 6 settembre.

Una vicenda che ha scosso molto l’opinione pubblica, integrando quest’ennesima violenza a sfondo razzista al globale clima di tensione e d’intolleranza discriminatoria che ha, purtroppo, contraddistinto quest’ultimo anno.


Molti ragazzi (tra cui studenti, lavoratori e attivisti) hanno preso parte alla manifestazione, definendo quest’ennesimo episodio di violenza ingiustificata non come un evento isolato, ma come il pezzo di un puzzle che sta rappresentando il nostro paese, fatto di brutalità ed ingiustizia.

“Oggi siamo qui perché è morto un ragazzo nero. Quattro cultori della violenza gli hanno cercato l’anima a forza di botte e l’hanno trovata, la stessa che oggi incendia la nostra voglia di giustizia”, esordisce così Kadir Monaco di Movimento Migranti di Napoli, e guadagnata l’attenzione della folla ricorda che, nel giro di pochissimo tempo, l’Italia ha fatto da sfondo a vicende di aggressioni discriminatorie gravissime, menzionando anche l’omicidio di Maria Paola Gaglione, uccisa perché colpevole di un amore non “approvato” dalla famiglia ed in particolar modo dal fratello Michele, che ha causato l’incidente che le ha tolto la vita.


“Tutto ciò deve spingerci ad una riflessione più grande, ovvero che in Italia c’è un problema di violenza. Questi episodi hanno tutti un filo rosso che li unisce: la mascolinità tossica. Uomini che picchiano, che uccidono perché la nostra società si è impregnata di patriarcato, di machismo e sì, anche di razzismo. La violenza ha molte forme, e quella più melliflua fa in modo che i settori della società siano segregati nella schiavitù del ventunesimo secolo”.

Nonostante il rammarico e la tristezza di riunirsi nuovamente per ricordare un innocente che non c’è più, e che è stato ingiustamente strappato alla famiglia, il messaggio di chiusura è carico di speranza e buone aspettative per il futuro, investendo forse in una rappresentanza degna dalla quale ricominciare.

“Costruire una società nuova è il nostro scopo. Ripartire da qui, uniti, compatti, affinché sia chiaro che: se toccano uno, toccano tutti!

Elvira La Rocca



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