«I dirigenti della lista civica Popolo ercolanese, visto il clamore mediatico che sta suscitando in queste ore il post di Mario Adinolfi rappresentante del partito “popolo della famiglia” vogliano sottolineare che la stessa lista civica “Popolo ercolanese” e i suoi rappresentanti in consiglio comunale non hanno nulla a che fare né con questo né con altro partito». Così esordisce il comunicato di Aniello Iacomino, uno dei tre Consiglieri neo-eletti fra le fila della lista civica “il popolo ercolanese” a sostegno di Ciro Buonajuto.


Il “post” a cui si riferisce, e che ha scatenato le proprie ire, è quello del Segretario nazionale de “Il Popolo della Famiglia” il quale si è intestato la paternità del simbolo sceso in campo nella competizione elettorale conclusasi da pochi giorni, e quindi del successivo risultato vincente.

Difatti l’ultra-cattolico Adinolfi, in un passaggio di un suo post riferito ai risultati vittoriosi del proprio movimento nazionale, scriveva due giorni fa, e più precisamente a operazioni di spoglio elettorale ancora in corso: «A Ercolano exploit del PdF che va in doppia cifra al 12% e elegge due consiglieri comunali». Poche parole, pubblicate attraverso i social, che non sono di certo passate inosservate nel fortino renziano di Buonajuto. Soprattutto a chi, come i sostenitori della lista di Colomba Formisano usciti con le ossa rotte dal duello, ha fatto notare il corto circuito venutosi a creare.


Tanto da spingere, come già raccontato, i vertici della lista civica a dover effettuare una pubblica e secca smentita. Non solo, minacciando perfino azioni legali come lo stesso Iacomino annuncia a nome del gruppo locale: «A tal proposito prendono nettamente le distanze dal partito che rappresenta Mario Adinolfi e dalle sue recriminazioni politiche e si domandano a quale titolo abbia annoverato quella della lista Popolo ercolanese tra le vittorie elettorali. A seguito dei commenti e delle azioni infamanti messe in atto attraverso i social network e non solo i dirigenti della lista “Popolo ercolanese”, che con grande sforzo si é imposta come terza forza della maggioranza, sono pronti ad agire per vie legali sia nelle civili che penali».



Tuttavia, ad uno sguardo più attento, qualche legame tra la lista civica in questione e il ben più blasonato movimento nazionale di Adinolfi sembrerebbe esserci da un punto di vista di mera somiglianza grafica dei rispettivi loghi elettorali, così come nelle assonanze delle sigle.
È il caso di ricordare che questo tema, all’apparenza futile, è stato trattato con dovizia di particolari in un ricorso al TAR presentato dall’ormai ex Consigliere comunale Gennaro Cozzolino (promotore della lista civica “la Giusta Scelta” con Colomba Formisano) poche settimane prima dal voto. La nostra redazione ne annunciò in anteprima lo scoop: https://www.ilgazzettinovesuviano.com/2020/08/27/terremoto-a-ercolano-liste-elettorali-rischio-esclusione/
Nel ricorso, poi dichiarato inammissibile dai giudici amministrativi, si richiedeva l’esclusione dalla competizione elettorale di diverse liste (4 in totale) tra cui anche “il Popolo ercolanese” viziate – a detta dei ricorrenti – da gravi elementi di illegittimità. Nel caso di specie alcuni elementi grafici presenti all’interno del contrassegno elettorale rimandavano all’occhio proprio le caratteristiche del logo di Adinolfi, pur non avendone una autorizzazione ufficiale.

Come già detto il Tar, chiamato a dirimere la faccenda decise, nella camera di Consiglio tenutasi dopo pochi giorni, di respingere il ricorso preferendo non entrare nel merito delle contestazioni sollevate, bensì limitandosi a giudicarne l’inammissibilità.
Insomma la faccenda potrebbe non esaurirsi a colpi di fioretto a distanza sui social, ma potrebbe trascinarsi anche in altre sedi.
Un risaputo proverbio dice: “chi si somiglia si piglia”. Non sarà di certo questo il caso.

Danilo Roberto Cascone



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